Addio a Giampiero Rubei, l'anima del Jazz romano

Addio a Giampiero Rubei, l'anima del Jazz romano
di Marco De Risi
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Giovedì 2 Aprile 2015, 19:33 - Ultimo aggiornamento: 9 Aprile, 08:40
Il mondo del jazz romano, ma non solo, perde una delle sue figure più carismatiche. Stamattina all’età di 75 anni è venuto a mancare Mister Jazz: Giampiero Rubei, lo storico ”patron” dell’Alexanderplatz, il famoso locale di via Ostia, nel quartiere Prati.



Giampiero Rubei, grande scopritore di talenti, in mezzo a mille difficoltà, riuscì a trasformare il piccolo sottoscala aperto nel 1984 in uno dei templi italiani della musica afroamericana. Concerto dopo concerto, il locale, dalle mura ormai riempite dagli autografi dei musicisti e dove campeggia un quadro di ”Duke Ellington”, si trasformò in un trampolino di lancio per i musicisti italiani e contribuì a rilanciare il jazz a Roma che, grazie a Rubei, si trasformò in un un fenomeno di massa.



All’Alexanderplatz in 30 anni di attività sono sfilati quasi tutti i giganti del jazz. Impossibile fare una lista completa dei musicisti entrati nel mito che sono saliti sul piccolo palco del locale. Da Chet Baker a Dexter Gordon passando per Massimo Urbani, Mc Coy Tyner, George Coleman, Chick Corea, Wynton Marsalis, Ray Brown, Tony Scott, Benny Golson, Billy Higgins, Michel Petrucciani, Michael Brecker, Joshua Redman, Joe Lovano, Richard Galliano, Sakamoto, Archie Shepp, David Kikoski, Enrico Rava, Brad Mehldau. Giampiero Rubei andò oltre. Per oltre 20 anni organizzò il Jazz Festival di Villa Celimontana.



La cornice unica della villa, nei mesi estivi, messa a disposizione per gli appassionati del jazz. A Villa Celimontana, pagando biglietti dal costo molto basso, si sono esibiti i grandi musicisti che sono passati per l’Alexanderplatz. Concerti leggendari come quello di B.B. King, degli Steps Ahead, di Chaka Khan e tantissimi altri. Rubei è stato anche per alcuni anni, direttore artistico della Casa del Jazz. Fece notizia anche la sua iniziativa per la raccolta fondi per la ricostruzione del Museo della Storia del Jazz di New Orleans dopo le distruzioni dell'uragano Katrina. Così come organizzò dei concerti in tutto il mondo (in America, in Cina, in Russia) per promuovere il jazz italiano.



Giampiero Rubei è stato un grande impresario del jazz. Con i suoi modi schietti e diretti riusciva ad ingaggiare musicisti americani, a farli atterrare a Roma e a pagargli le spese per dei concerti memorabili nel locale di via Ostia. Mister Jazz lascia i figli Paolo ed Eugenio e la moglie Laura. Paolo ed Eugenio continuano a proporre concerti all’Alexanderplatz. I funerali si terranno sabato alle 10 in piazza Rosolino Pilo, a Monteverde.