Serie A, quello che riparte è un nuovo campionato

Serie A, quello che riparte è un nuovo campionato
di Massimo Caputi
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Martedì 2 Giugno 2020, 07:25 - Ultimo aggiornamento: 10:25

Con la pubblicazione del calendario non ci resta che attendere il fischio d’inizio. Il calcio italiano, con il prologo della Coppa Italia e 12 giornate più quattro recuperi, è finalmente ai nastri di “ripartenza”. Con l’augurio di scongiurare piani alternativi, playoff, playout e algoritmi, si porterà a termine un campionato che, dopo 3 mesi di stop, non potrà però essere più lo stesso. Di fatto ne inizia uno nuovo. La forzata inattività rimescola completamente le carte e non da certezze. Abbiamo si una classifica, ma i valori tecnici che l’hanno resa tale potrebbero essere messi in discussione. Del resto chi ci dice quali conseguenze avrà la forzata inattività su giocatori e squadre? Come reagiranno al susseguirsi incalzante delle gare? Tante, troppe, sono le varianti e nessuno può valutarne gli effetti. Possiamo immaginare che le squadre più tecniche siano avvantaggiate su quelle fisiche messe a dura prova dal giocare partite una dietro l’altra, che avere rose ampie sia probabilmente un vantaggio, così come che gestire al meglio i 5 cambi si rileverà un’arma determinante. Senza contare poi l’aspetto mentale, poiché la capacità di rimanere concentrati tra una gara e l’altra in pochi giorni e per giunta in stadi vuoti potrà veramente fare la differenza.

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