Roma, cittadini bocciano tutti i servizi pubblici tranne l'acqua: maglia nera a trasporti e rifiuti

Roma, cittadini bocciano tutti i servizi pubblici tranne l'acqua: maglia nera a trasporti e rifiuti
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Lunedì 30 Settembre 2019, 17:54 - Ultimo aggiornamento: 1 Ottobre, 13:34

Una città gravemente sporca, con i rifiuti che rimangono per strada, bus e tram inefficienti e una metropolitana in cattivo stato. Ci si consola con un bel bicchiere d'acqua del rubinetto o dal nasone, quello sì un servizio che i romani apprezzano sempre di più. È il ritratto di Roma che emerge dalla XII Indagine dell'Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici di Roma Capitale presentata stamattina in Campidoglio. Come ogni anno l'ente presieduto da Carlo Sgandurra ha interrogato i cittadini su 18 servizi pubblici della Capitale chiedendo di esprimere un voto: rispetto allo scorso anno tutti i voti sono in calo, tranne appunto quello del servizio idrico che invece sale a un lusinghiero 7,8 contro il 7,5 dell'anno scorso. La sufficienza in realtà viene raggiunta da 9 servizi su 18, ma il voto finale è un 5,3, in lieve calo rispetto all'anno scorso (5,33). Una sufficienza complessiva, Roma non la vede dal 2014. 

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Ad abbassare la media quest'anno e rimandare a settembre la città c'è innanzitutto la raccolta dei rifiuti e la pulizia delle strade, stroncate con dei drastici 2,7 e 2,8, circa un punto in meno rispetto allo scorso anno. In centro storico e in XIV Municipio, a Roma Nord, si registra il picco minimo in pagella, 2,5. Male, secondo i romani, anche i trasporti pubblici: bus e tram hanno portato a casa un 4,1 contro il 4,4 dell'anno scorso; chiusure di stazioni, guasti e disservizi hanno penalizzato anche la metro, che se nel 2018 sfiorava la sufficienza, oggi incassa un magro 5. Meglio i taxi (6 tondo tondo), che insieme ai servizi culturali (mezzo punto sotto l'anno scorso ma sempre sopra il 6) e ad alcuni aspetti del welfare sono tra i servizi più apprezzati dai cittadini. 
 
Nel complesso, comunque, i romani sembrano apprezzare di più la vita nel quartiere che nella città nel suo complesso: +0,16 di gradimento per un voto finale di 5,46. I più insoddisfatti sono i residenti del centro storico, mentre il quadrante est della città è il più penalizzato: tutti i voti sono sotto la media, come il 5,6 del V Municipio, ma va male anche in XV dove il voto medio si ferma a 5,15. I quartieri dove vivono i cittadini più soddisfatti? Il III Municipio (Montesacro) e il X, cioè il litorale di Ostia. Novità di quest'anno il giudizio sull'illuminazione pubblica che scende, per la prima volta, sotto la sufficienza (5,8 contro il 6,1 dell'anno scorso). Giovani e studenti sono le categorie più soddisfatte mentre i più critici sono gli anziani e i pensionati, seguiti dalle donne e dalle casalinghe, anche se in generale solo il 18% dei romani esprime aspettative positive per il futuro.
 

Codacons, riduzione della Tari. I dati dell' Indagine dell'Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici di Roma Capitale confermano quanto già da tempo è sotto gli occhi di tutti: la totale insoddisfazione dei cittadini romani nei confronti dei servizi pubblici. Lo afferma il Codacons, commentando lo studio presentato oggi in Campidoglio. Si registra un generale peggioramento nel livello di soddisfazione degli utenti, che dimostra come a Roma la situazione stia precipitando soprattutto sul fronte della raccolta rifiuti e della pulizia delle strade - afferma il presidente Codacons - E proprio su tali servizi il quadro è non solo paradossale, ma addirittura al limite della «truffa»: mentre infatti a Roma si paga la Tari più alta d'Italia, con una media di 268,4 euro procapite e una crescita della tariffa del +7,4% nel 2018, la raccolta rifiuti nella capitale è la peggiore del paese e viene nettamente bocciata dai cittadini.
I dati dell'Agenzia confermano quindi i tanti allarmi e le numerose denunce del Codacons sul pessimo livello di pulizia in città, e devono portare ad una riduzione immediata della Tari in capo alle famiglie, perché pagare di più per ottenere meno configura una sorta di «truffa» a danno dei contribuenti romani - conclude l'associazione.

 

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