L'indagine rileva che il 39% degli italiani considera le fake news uno dei principali rischi dell'uso della rete (era il 26% nel 2017; +13%); seguono l'incitazione a odio e violenza (15%; +4% rispetto al 2017) e il decadimento del linguaggio (13%; +4%). Il 12% (+5%) degli utenti della rete è sempre più convinto che ormai i nostri dibattiti online si svolgano solo attraverso le estremizzazioni delle opinioni. Per l'80% (+12%) degli intervistati le fake news sono un problema in aumento per la nostra società, mentre il 68% si è rassegnato alla violenza verbale online considerandola il nuovo modo di comunicare ai tempi di internet.
Per quanto riguarda l'hate speech, è in diminuzione rispetto al 2017 la percezione che a subire linguaggi violenti siano i migranti (lo pensava il 20% nel 2017, l'8% nel 2019), i politici (dal 22% al 14%) e le donne (dal 19% all'11%).
In aumento, invece, l'idea che le nuove vittime siano le forze dell'ordine (dal 6% al 9%). Invariate restano le percentuali per omosessuali, personaggi dello spettacolo, disabili. Secondo l'87% degli intervistati la cittadinanza digitale per un uso consapevole e maturo della rete dovrebbe diventare materia scolastica.
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