Luitz paga la violazione del regolamento federale, ma lui non ci sta. «Sono assolutamente convinto di non aver fatto niente di male. Men che meno di essermi dopato - dice deluso dopo la sentenza -. Mi difenderò in ogni sede per vedermi riconosciuta quella vittoria ottenuta con merito e sul campo». Parla chiaro e con decisione questo ragazzone originario del profondo Allgau, combattivo nonostante la batosta che la Fis gli ha fatto piovere sul capo, togliendogli l'unica vittoria nel suo palmares.
Stefan aveva infatti un bottino di due secondi posti, più due in gare a squadre, e quattro terzi posti. Ma vittorie mai, sino a quel due dicembre in cui mise in riga anche l'asso pigliatutto, quell' Hirscher che da otto stagioni domina la coppa del mondo. Tutta colpa di una maschera attraverso cui, tra la prima e la seconda discesa, Luitz aveva assunto ossigeno ai bordi della pista 'Uccelli da predà tra una manche e l'altra. Stessa cosa fecero del resto anche gli altri tedeschi al via, evidentemente con l'approvazione dei loro tecnici e della loro Federazione che del resto ha sempre difeso a spada tratta Stefan. Il caso è' stato comunque controverso e la Fis non ha tolto a Luitz la vittoria - con relativo premio in denaro e punteggi- per doping. In effetti Wada non considera doping l'assunzione di ossigeno ma il regolamento Fis comunque lo vieta se praticato nell'area di gara. Tutto chiaro, dunque? Per adesso sì ma subito sono partiti i ricorsi dell'atleta e della su federazione. Si vedrà come andrà a finire. Intanto, Hirscher ha avuto in regalo una nuova vittoria e Stefan Luitz rientra tra i perdenti. Piccola soddisfazione per l'azzurro Riccardo Tonetti, che sale al settimo posto, suo miglior risultato in coppa del mondo.
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