Il Giro di Lombardia è entrato nel vivo con un attacco partito a 50 chilometri dal finale con lo sloveno Roglic e poi la risposta di Pinot e Nibali che non si è fatta attendere e il colombiano Bernal che poco dopo li ha raggiunti. “È stata una corsa tiratissima fino alla fine dove nessuno degli attaccanti si è risparmiato. Sono rimasto da solo con Pinot, ma quando lui ha attaccato le mie gambe non hanno risposto”.
Negli ultimi tre chilometri il siciliano sembrava essersi arreso, ma quando 6 contrattaccanti con Valverde, Majka e Uran lo stavano per raggiungere, lui ha rilanciato, staccandoli e involandosi verso il traguardo con l’obiettivo di difendere il secondo posto.
“Qualche chilometro prima del traguardo sapevo che c’era un gruppetto alle mie spalle che mi stava raggiungendo. Quando ho sentito le loro ruote arrivare, ho tirato fuori tutto quello che mi era rimasto e ho fatto un allungo. È andata bene perché anche loro erano stanchi e non sono riusciti a riprendermi”.
Il corridore della Bahrein-Merida fa un bilancio di questo 2018, dove i problemi non sono mancati. “Ho vinto la Milano-Sanremo quest’anno ed è stato un grande obiettivo. Dopo quello che è successo al Tour alla fine posso dire di essere soddisfatto e domani farò altri controlli medici. È stata una stagione difficile e son stato costretto a inseguire sempre il risultato”.
Nibali è ottimista e pensa già al nuovo anno dove vorrebbe fare grandi cose e ottenere risultati di prestigio. “Adesso vorrei solo andare in vacanza e non pensare ad altro. Ho chiuso una stagione difficile e lavorerò per un 2019 dove cercherò importanti risultati. Ho già vinto due classiche, Sanremo e Lombardia, ma la corsa che mi piace di più la Liegi-Bastogne-Liegi, ancora non l’ho conquistata. Penso che questa corsa sarà il mio obiettivo nel 2019. Poi c’è il Giro d’Italia che mi incuriosisce ed è la corsa più importante per noi italiani”.
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