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Il documento se la prende anche con «un certo neo-gnosticismo», che, si legge nel testo, «presenta una salvezza meramente interiore, rinchiusa nel soggettivismo. Essa consiste nell’elevarsi con l’intelletto al di la’ della carne di Gesu’ verso i misteri della divinita’ ignota». I teologi vaticani spiegano che «si pretende cosi’ di liberare la persona dal corpo e dal cosmo materiale, nei quali non si scoprono piu’ le tracce della mano provvidente del Creatore, ma si vede solo una realta’ priva di senso, aliena dall’identita’ ultima della persona, e manipolabile secondo gli interessi dell’uomo». La sintesi è che le eresie sono sempre in agguato. «Sia l’individualismo neo-pelagiano che il disprezzo neo-gnostico del corpo sfigurano la confessione di fede in Cristo, Salvatore unico e universale».
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