Dino Zoff avverte la Lazio:
«Non c'è futuro con i tre registi»

Dino Zoff avverte la Lazio: «Non c'è futuro con i tre registi»
di Gabriele De Bari
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Giovedì 22 Agosto 2013, 09:42 - Ultimo aggiornamento: 23 Agosto, 09:46

ROMA - Dalla delusione della Supercoppa all’Udinese, bestia nera della Lazio di queste ultime stagioni. Dino Zoff, un triplo ex, analizza il momento dei biancocelesti e il campionato che sta per partire. «Contro la Juventus la Lazio ha sbagliato partita: il gol subìto in contropiede, da un corner a favore, è stato al limite dell’incredibile».

Quali errori ha commesso Petkovic? «Quello di giocare con tre registi, che ha limitato la squadra nella fase offensiva. Inoltre, senza Mauri, l’unico che si getta negli spazi, il modulo non dà risultati concreti perché gli esterni sono bravi ma non stringono quasi mai, Hernanes è uno che preferisce il tiro da fuori e Klose rimane troppo solo nel cuore delle difese avversarie. E diciamo pure che certi discorsi baldanzosi della vigilia mi sono sembrati fuori luogo, quando devi affrontare la Juventus». Questa sarà la stagione nella quale Petkovic dovrà dimostrare davvero di essere bravo. «Per gli allenatori gli esami non finiscono mai... È chiaro che, dopo l’impatto con il campionato italiano, ci si aspetta che faccia vedere cose ancora più importanti». Considera Hernanes un grande calciatore? «Sì, perché è un centrocampista che ha classe e segna parecchio. Sappiamo quanto sia difficile in Italia andare in doppia cifra, il brasiliano lo fa con continuità. Però sono convinto che possa ancora migliorare: gli servono fiducia, tranquillità e la possibilità di giocare nella posizione che predilige». La Lazio ripartirà dal settimo posto: potrà migliorarlo? «Sono certo di questo, disputerà un ottimo campionato. Mi ha deluso il girone di ritorno, quando non ha saputo dare continuità ai risultati della prima parte. La Coppa Italia ha salvato tutto, però il tecnico dovrà far tesoro di quelle cose che non hanno funzionato e sistemarle. Il gruppo resta valido e collaudato, in grado di puntare a qualcosa di più. Eppoi aspetto di vedere all’opera anche i nuovi acquisti». Che, Biglia a parte, non hanno giocato in Supercoppa. «Qualcuno era infortunato, qualche altro forse non era pronto». Vede una Lazio competitiva anche senza quell’attaccante che servirebbe per far crescere la forza del reparto? «E’ una lacuna che si può ancora colmare, in quanto il mercato è aperto e le punte forti ci sono in circolazione».

Domenica l’esordio contro l’Udinese: ci saranno ripercussioni negative dopo la batosta? «Magari all’inizio ci potrà essere qualche titubanza, poi la Lazio saprà ritrovare le vecchie certezze». Quelle che sono sparite contro la Juventus. «Mi auguro che gli errori commessi siano stati analizzati fino in fondo e che si veda in campo una squadra diversa perché la partita è complicata. I friulani, che hanno già giocato in Europa League, possono vantare una condizione atletica buona. Svanito il sogno della Supercoppa, i biancocelesti dovranno concentrarsi sull’inizio del campionato che si presenterà difficile, con la Juventus alla seconda giornata e il derby alla quarta». La sua griglia del torneo? «Per la Juventus, nonostante i rinforzi, non sarà semplice fare il tris. Mi piace il Napoli che sta nascendo: queste due squadre mi pare abbiano qualcosa in più della Fiorentina e delle milanesi ma potrebbe incidere la Champions. A differenza degli ultimi anni prevedo maggiore equilibrio per il vertice, quindi più interesse per il pubblico». Chi indica come sorpresa? «La Fiorentina, anche se partirà comunque dal quarto posto ottenuto nella passata stagione». Tra Lazio e Roma chi è meglio attrezzata? «La Lazio ha un gioco assimilato, la Roma è ancora da decifrare perché cambia spesso. Pensavo fosse un’ottima squadra e, nonostante i problemi, è riuscita ad arrivare davanti alla Lazio. Ma non posso ancora giudicarla bene, adesso preferisco la struttura della Lazio». Chi sono i calciatori che la stuzzicano maggiormente? «Tevez, Gomez e Higuain su tutti. Su di loro si appuntano enormi aspettative, vedremo se riusciranno a confermare, anche nel campionato italiano, le qualità di goleador. M’incuriosisce anche l’olandese Strootman». Un campionato nel quale tornano interpreti di livello. «Purtroppo altri sono andati via. Però, le società che hanno venduto, hanno comunque reinvestito sul mercato». E i giovani di prospettiva? «Ne vedo pochi perché Pogba e Insigne, ad esempio, non sono più da considerare come tali. C’è scarsa fiducia verso i giovani».

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