LA MANIFESTAZIONE
Duecento fiaccole per illuminare la «vergogna polacca». Così alle 18 di ieri molti tifosi laziali hanno manifestato in via Pietro Paolo Rubens, ai Parioli, davanti all’ambasciata di Polonia. Uniti, composti, urlano la loro protesta: «La polizia ci ha persino strappato ogni vessillo laziale», giura Giuliana, reduce da Varsavia. «E ora accusateci tutti qui di adunanza sediziosa», lo slogan di rabbia di giovani, mamme e padri presenti. Contro quell’accusa contestata a molti fermati che si erano dati appuntamento giovedì pomeriggio sotto l'Hard Rock Café a Varsavia.
LE POLEMICHE
La retata dei tifosi al seguito della Lazio ha ovviamente avuto strascichi di natura politica. A cominciare dalle interrogazioni parlamentari presentate. Come quella della presidente dei deputati di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, che ha inviato la presidente della Camera, Laura Boldrini, in una lettera a chiedere che il governo riferisca in aula già martedì: «Non appare chiaro - scrive Meloni - a quale titolo i nostri connazionali sono stati trattenuti in uno Stato estero senza che siano stati comunicati loro i motivi del fermo».
Il ministro Bonino ha spiegato che «non si può escludere che qualcuno dei tifosi possa essere soggetto a misure restrittive della libertà personale per aver commesso reati di diversa gravità». Aggiungendo: «Ho incaricato il nostro ambasciatore in Polonia di adoperarsi affinché coloro che non hanno precise responsabilità penali vengano immediatamente rilasciati». E il sindaco Marino assicura: «Rientreranno a Roma nelle prossime ore». L’unità di crisi della Farnesina ieri sera non confermava le condanne fino a sei mesi per i 22 processati. Ieri pomeriggio a Fiumicino sbarcava qualcuno dei 42 tifosi rilasciati venerdì, altri sono attesi oggi. Ma, il viaggio “horror”, continuava ieri nella voce rauca di uno dei tifosi rilasciati: «Mi hanno appena rilasciato. Preso senza motivo e trattato come un cane. Un vero incubo». Intanto la Curva laziale si prodiga per pagare collette o inviare denaro a chi non riesce a tornare in Italia.
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