Nelle scorse settimane, secondo fonti del dissenso, almeno duecento persone sono state arrestate o costrette ad allontanarsi dalla capitale per evitare qualsiasi tipo di commemorazione del massacro. Il Partito Comunista Cinese ha definito il movimento democratico del 1989 un «moto controrivoluzionario» e rifiuta di discutere del massacro e chiarire quanti cittadini furono uccisi nella notte tra il 3 e il 4 giugno del 1989. I gruppi umanitari affermano che si tratta di centinaia, forse di migliaia, di persone. Come tutti gli anni, una veglia in onore delle vittime si terrà stanotte nel Victoria Park di Hong Kong, una Speciale Regione Amministrativa con istituzioni e leggi diverse da quelle della Repubblica Popolare. Gli organizzatori prevedono la partecipazione di 150mila persone.
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