The Guardian:«Il Napoli roccaforte mafiosa». Dura replica della società: «Basta stupidi luoghi comuni»

The Guardian:«Il Napoli roccaforte mafiosa». Dura replica della società: «Basta stupidi luoghi comuni»
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Giovedì 1 Maggio 2014, 20:14 - Ultimo aggiornamento: 2 Maggio, 22:20
Il ds del Napoli, Riccardo Bigon, ha fatto sapere all'agente di Welbeck di essere interessato al suo assistito, ma con Everton e Tottenham a loro volta sulle tracce del giocatore, il club di una delle roccaforti mafiose dell'Italia dovrà fare al Manchester United e allo stesso Welbeck un'offerta che non potrà rifiutare».



Scrive così in un articolo apparso sull’edizione odierna del The Guardian il giornalista inglese Barry Glendenning. Si parla del futuro del talento del Manchester Utd, seguito anche dal club di De Laurentiis, apostrofato in questo modo e con tanto di citazione tratta da Il Padrino («un'offerta che non potrà rifiutare»).



In relazione all'articolo pubblicato su The Guardian, il Direttore della Comunicazione della SSC Napoli Nicola Lombardo ha scritto una lettera al responsabile delle pagine sportive della testata britannica: “Mister Ian Prior, le chiedo di pubblicare questo mio messaggio che indirizzo ad un quotidiano, per me prestigioso, come The Guardian, in riferimento all'articolo pubblicato sul vostro sito internet. So che può succedere che gli articoli non vengano letti con attenzione prima di essere pubblicati, quindi lei, che è il responsabile delle pagine sportive, potrebbe non aver ben capito quello che è stato scritto. Perchè se così non fosse, il nostro sbigottimento sarebbe straordinario, nel leggere un luogo comune così superato, volgare, stupido, come quello di accostare una città alla mafia. Un luogo comune così arcaico da essere rigettato dagli stessi inglesi che a milioni vengono ogni anno in Italia, Napoli inclusa, per passare le loro vacanze. Non lo farebbero certamente se pensassero che Napoli è la roccaforte della mafia, dove magari sparano per strada o rapinano le persone ad ogni angolo di strada. Ma voglio ancora pensare che lei non abbia letto l'articolo in rete, e in questo caso, mi aspetto, anche a nome dei napoletani e degli italiani, le sue scuse. Un saluto».
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