Lazio, il tabù trasferta continua
Col Sassuolo pari che sa di sconfitta

Lazio, il tabù trasferta continua Col Sassuolo pari che sa di sconfitta
di Alessandro Angeloni
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Lunedì 30 Settembre 2013, 07:32 - Ultimo aggiornamento: 07:33
dal nostro inviato REGGIO EMILIA - Il tab trasferta, in qualche modo, continua. La Lazio non perde sul campo del Sassuolo, ma il 2-2 finale, subto dopo essere andata in vantaggio di due reti, suona come una sconfitta.



Il tabù, dicevamo: la Lazio fin ora non ha mai vinto in trasferta e questo di Reggio Emilia è il primo punto esterno in campionato, ha subito dieci reti, realizzandone solo due, queste al Mapei Stadium appunto. E in tutto il 2013 lontano dall’Olimpico ha vinto una sola volta, a maggio contro l’Inter di Stramaccioni, lo scorso campionato. Tredici partite in trasferta da gennaio a oggi, una vittoria, otto sconfitte e quattro pareggi. Un ruolino che non le ha consentito di agganciare la zona Champions lo scorso anno e che ora la tiene lontano dalla vetta della classifica.



Petkovic, un po’ per infortuni, un po’ per il turnover (gioca in settimana con il Trabsonspor in Europa League e domenica con la Fiorentina), contro il Sassuolo manda in campo una squadra troppo leggerina, con un centrocampo con tanti palleggiatori (Ledesma, Ederson, Hernanes) e pochi corridori (Onazi). Il Sassuolo fa più gioco, ma è la squadra biancoceleste che va sopra di due gol con un uno due micidiale: testa di Dias e botta di Candreva dai venti metri. Finita? No, così forse doveva essere e non è stato. La Lazio molla, è un po’ la stessa sindrome della Coppa Italia vinta che ti ha fatto credere di essere invincibile, va in confusione e subisce la rimonta della brillante formazione di Di Francesco.



Troppi cambi durante la partita: si passa dal 4-1-4-1, fino al 4-4-2 per poi terminare con un’improbabile difesa a tre. L’attacco latita (i gol arrivano da un difensore e un centrocampista esterno, Floccari è evanescente e senza Klose è un disastro), la difesa continua a soffrire (troppi buchi al centro e debole sulle fasce). I punti in classifica ora sono appena dieci. Ancora troppo pochi. E la vera Lazio, con tutti gli acquisti estivi fin ora mai (o quasi) visti, non si vede. Se all’Olimpico il tutto viene mascherato, fuori casa i problemi si acuiscono. E quella Coppa Italia vinta contro la Roma comincia a diventare maledetta.
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