AMMONIZIONI A PIOGGIA
Detto delle espulsioni e del record in serie A, passiamo alle ammonizioni. Tante, quarantadue totali con sedici calciatori coinvolti. Tutti quei gialli presi eroicamente ad inizio campionato per non far incassare i gol a De Sanctis, alla lunga le paghi. Perché la squadra di Garcia è eternamente sotto diffida. Sempre con il rischio di perdere un calciatore magari per una partita importante. E il giocatore con il peso addosso di uno stop alle porte è sempre un po’ condizionato, checché ne dicano gli allenatori. Quando giochi con tre su tre di metà campo (come con il Milan) o i due difensori centrali sotto diffida (con il Chievo) è un’altra cosa (Roma-Catania è stata giocata senza gli squalificati De Rossi e Strootman, e meno male che era il Catania...). Il dato che fa riflettere è che, come detto, la Roma resta una squadra non “cattiva”, essendo quindicesima nella classifica della media falli a partita, 13,4. Questo significa, senza voler innescare polemiche nei confronti degli arbitri, che forse c’è maggiore severità verso i giallorossi rispetto alle altre. Detto questo, l’atteggiamento e la concentrazione dei calciatori in assoluto va migliorata e Garcia lo sa.
RUDI FURIOSO
Il tecnico a questo aspetto tiene molto (tra l’altro lui è stato espulso due volte, a Genova con la Samp e contro il Cagliari in casa, ma senza ricevere una squalifica) e sia pubblicamente dopo la gara contro la Juve, sia in privato ieri a Trigoria, ha preteso dai suoi un atteggiamento diverso e, appunto, maggiore concentrazione. Evitare ammonizioni sciocche, falli inutili. Evitare quindi di terminare le partite in inferiorità numerica. Domenica dovrà fare a meno di De Rossi, Castan e Ljajic, quest’ultimo a Torino ha preso il giallo ed era diffidato. La beffa oltre la pesante sconfitta.
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