Coppa America, simulati due match
si sfidano Piranha e Swordfish

Coppa America, simulati due match si sfidano Piranha e Swordfish
di Pino Taormina
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Venerdì 12 Aprile 2013, 17:52 - Ultimo aggiornamento: 13 Aprile, 12:25
NAPOLI - bastato un fremito di vele d’alto bordo, mentre le due Luna Rossa sfilano via veloci davanti a Castel dell’Ovo nel primo pomeriggio di allenamento vero e proprio e i barman della movida di Chiaia cercano l’ispirazione per un nuovo cocktail da dedicare a loro.



Com’è allegra Napoli, con le prove tecniche di Coppa America e i catamarani colorati del team Prada che rendono frizzante, emozionante e salmastra la primavera napoletana.





La prima giornata di «prove libere» è finita 1-1. Una vittoria per Swordifish e un’altra per Piranha nelle lunghe regate di allenamento. I due equipaggi hanno duellato simulando un match race nell’affascinante campo di regata dello stadio del Golfo, in condizioni meteo eccezionali: una brezza termica, il vento di 12-13 nodi che ha soffiato con regolarità proveniente da Punta Campanella e i catamarani dell’ultima generazione 2.0 dell’America’s Cup a sfidarsi.



Sul Pescecane c’è Checco Bruni, promosso skipper dell’AC45; su Piranha c’è Chris Draper, il trionfatore dello scorso anno. Sull’enorme AC72 che nello stand di Napoli è presente solo in foto, saranno rispettivamente il tattico e il timoniere: Max Sirena ha deciso di «sdoppiarli» e di metterli uno contro l’altro (lo scorso anno erano insieme su Piranha con Swordifish affidato a Paul Campbell James). «Abbiamo trovato davvero un bel clima, non abbiamo nessuna intenzione di deludere i tifosi napoletani», ribadisce Sirena. È lì che monitora gran parte del lavoro: dietro le quinte, i tecnici al computer studiano le condizioni meteo che verranno.



Sono stati i primi ad arrivare, quelli della ciurma italiana: non ci sono solo gli uomini degli equipaggi (undici) perché questo è un Circus itinerante dove per mettere in acqua i catamarani servono 40 persone alla volta. Lo stand di Luna Rossa è quello più vicino al consolato americano: se si allunga lo sguardo di vede lo squarcio del palazzo venuto giù alla Riviera poche settimane fa.



Nulla è ancora pronto nel villaggio: i lavori sono in corso, si monta in fretta e furia con quelli di Luna Rossa che invece sono già qui in cerca del ritmo giusto. Gli alleati di Emirates sono arrivati verso le 15, gli altri tra oggi e domani. Compresi Oracle e Artemis, i rivali autentici, quelli che hanno messo su le World Series America’s Cup snobbandole poi con altrettanta convinzione: sia Spithill che Paul Cayard, infatti, sono rimasti a San Francisco.



Sotto la tende con il logo di Prada e la bandiera italiana che sventola, gli uomini scelti uno a uno da Patrizio Bertelli non si fermano neppure per un istante: le cose da fare sono tantissime. E le pause sono davvero poche: l’unica concessione, la birra offerta ieri sera da Checco Bruni per festeggiare il suo compleanno.



Con questo spirito, da Napoli, Luna Rossa riparte per conquistare il mondo, e quella brocca vecchia di oltre 160 anni che mai barca italiana è mai riuscita a strappare all’egemonia di americani, australiani, neozelandesi e persino ai marinai svizzeri senza mare.