Ramadan, Algeria esentata dal digiuno
E in patria scoppia la polemica

Ramadan, Algeria esentata dal digiuno E in patria scoppia la polemica
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Sabato 28 Giugno 2014, 13:06 - Ultimo aggiornamento: 18:16
Niente digiuno per la nazionale algerina, malgrado il Ramadan. I giocatori dell'Algeria, che giovedì in Brasile hanno centrato un risultato storico qualificandosi agli ottavi di finale della Coppa del Mondo, non dovranno rispettare i precetti del Ramadan, il nono mese del calendario islamico nel quale i musulmani digiunano dall'alba al tramonto. Lo ha stabilito una fatwa emessa dallo sheykh Muhammad Sharif Qaher, esponente del Supremo consiglio islamico dell'Algeria, secondo il quale gli atleti sono autorizzati dalla sharia a sospendere il digiuno perché in viaggio. Ma le polemiche non si sono fatte attendere: contrario all'editto dello sheykh si è detto il collega Muhammad Mukarkab, membro dell'Associazione degli ulema algerini, secondo cui «non è lecito saltare il digiuno per giocare a calcio». Mukarkab ha quindi esortato i giocatori a digiunare. «Dio sta con chi digiuna. I nostri ragazzi - ha aggiunto - sono in grado di giocare e digiunare allo stesso tempo, è nel loro interesse».



Cautolo sheykh Mamoun al-Qasimi, anche lui esponente del Supremo consiglio islamico algerino, che si è detto d'accordo con la fatwa di Qaher, ma ammette che «la cosa migliore è rispettare il digiuno», mentre per il segretario generale del Coordinamento nazionale degli imam in Algeria, Jelloul Hodjeimi, la Fifa dovrebbe fare un'eccezione alle sue regole per agevolare i giocatori musulmani e «programmare le partite della Nazionale algerina di notte».



Per quanto riguarda l'opinione pubblica, gran parte

degli algerini teme che il digiuno possa avere ripercussioni negative sulla condizione fisica della squadra e fiaccare i giocatori che, come dimostrato nell'ultima partita con la Russia, sono in gran forma.
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