Luci al parco Matusa, sono ancora quelle del vecchio stadio: consumano come cinque appartamenti

Le torri faro installate per le riprese tv in alta definizione dopo la promozione in Serie A del Frosinone calcio

Luci al parco Matusa, sono ancora quelle del vecchio stadio: consumano come cinque appartamenti
di Pierfederico Pernarella
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Lunedì 21 Novembre 2022, 07:00 - Ultimo aggiornamento: 07:49

Per risparmiare si è arrivati a ragionare se mettere o meno le luminarie natalizie oppure spegnere i lampioni dove non sarebbero necessari, ma intanto le luci più potenti della città vengono lasciate accese anche durante la notte come se non ci fosse un domani per le casse pubbliche. Sono le torri faro del parco Matusa, le stesse che vennero installate per le riprese tv in alta definizione nel 2006 quando il Frosinone venne promosso in Serie A. Luci potentissime, tanto che la notte, guardando a sud ovest, sono visibili dall’Osservatorio astronomico di Campo Catino che dista in linea d’aria circa 25 chilometri. L’ente, che si occupa anche del monitoraggio sull’inquinamento luminoso, si è interessato del caso. 

Da due anni a questa parte il direttore dell’Osservatorio, l’avvocato Mario Di Sora, ha sollecitato in più occasioni il Comune ad adottare i dovuti correttivi offrendo, gratuitamente, il proprio supporto per adeguate gli impianti di illuminazione alle normativa in materia, la legge regionale numero 23 del 2000 sull’inquinamento luminoso e i risparmi energetici.

Già, i risparmi energetici. Perché oltre a illuminare a giorno, inutilmente, una bella porzione del cielo notturno del capoluogo e dintorni, i fari del Matusa consumano come poco altro. Qualche numero per capire. Il consumo notturno dei fari non dovrebbe essere inferiore ai 15 kilowatt all’ora se si contano anche quelli sui pali bassi. Consumo che corrisponde alla potenza massima di circa cinque appartamenti. Uno sproposito. Alla faccia del risparmio.

LE POSSIBILI SOLUZIONI

«Il paradosso è che, prima di affidarlo in gestione, il Comune ha speso 300 euro per schermare ed inclinare bene i fari che rimanevano accesi di notte. Come se niente fosse ora vengono mantenuti accesi quelli che non sono stati schermati e ben posizionati», spiega il direttore dell’Osservatorio astronomico di Campo Catino. Anche i residenti della zona intorno al parco Matusa spesso si sono lamentati. «La chiusura serale e notturna - prosegue Di Sora - imporrebbe una drastica riduzione dei livelli di illuminamento visto che gli attuali fari servivano per le riprese delle partita di calcio ad alta definizione. Potenza inutile per gli scopi attuali. Basterebbero 8 fari led di tipo asimmetrico (2 per torre), da massimo 250 watt, per illuminarlo con sicurezza, così risparmiando il 70 per cento». 

Un discorso simile andrebbe fatto anche per l’altro principale parco della città, la villa comunale, dove, spiega Di Sora, «ci sono una dozzina di fari a scarica da 250 watt accesi tutta la notte e puntati verso il cielo».

Se proprio il Comune, come dichiarato dal sindaco Riccardo Mastrangeli, intende risparmiare sui costi energetici, forse, si dovrebbe partire proprio dai parchi cittadini. «Noi come Osservatorio - ribadisce Di Sora - siamo sempre disponibili per un supporto tecnico».

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