La Asl sbaglia Iban e invia i soldi a un'altra persona, madre perde il rimborso per il figlio disabile

Il contributo di 300 euro per portare il bambino dal logopedista

La Asl sbaglia Iban e invia i soldi a un'altra persona, madre perde il rimborso per il figlio disabile
di Marina Mingarelli
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Domenica 20 Novembre 2022, 07:00 - Ultimo aggiornamento: 09:45

L’Asl di Frosinone sbaglia l’Iban e invia un rimborso di 300 euro destinato alla mamma di un bambino disabile di sette anni ad un’altra famiglia. Il problema è che adesso quell’errore sembra non essere recuperabile. Quando la donna si è recata presso gli uffici preposti perché il denaro tardava ad arrivare, si è sentita rispondere che quel contributo era stato già inviato ad un’altra persona e che a quel punto era lei che doveva richiedere la restituzione di quei soldi a colui che ne aveva beneficiato. La signora, molto amareggiata, non ha nemmeno provato a contattare questa famiglia che sembra sia di origine straniera. Magari anche questa, come lei, stava aspettando un rimborso dell’azienda sanitaria locale. Ma perché poi avrebbe dovuto proprio lei cercare di sbrogliare quella matassa se non ne aveva alcuna colpa?

Così ha pensato bene di rivolgersi all’associazione consumatori Aeci, Frosinone - Alatri, presieduta dall’avvocato Matteo Loffredi.

Il legale ha sollecitato la Asl a definire la pratica. Non avendo ricevuto risposta il presidente dell’associazione che tutela i consumatori è stato costretto ad avviare tutta la documentazione necessaria all’autorità giudiziaria per ottenere quanto stabilito per la sua associata. Trecento euro non sono una grande somma ma per Elena (il nome è di fantasia), una mamma di tre bambini che risiede a Torrice e che fa veramente fatica a sbarcare il lunario, quei soldi rappresentano una risorsa importante. Uno dei suoi figli soffre di un disturbo del linguaggio e necessita di continue sedute dallo specialista. E proprio a causa delle sue condizioni di salute gli è stata riconosciuta anche l’invalidità. La mamma lo accompagna tre volte alla settimana presso un centro di riabilitazione che si trova a circa a 25 chilometri da casa Va da sé che ogni volta che si spostava da casa con il figlioletto doveva affrontare delle spese per il viaggio. Ed ecco perché aveva presentato domanda alla Asl per ottenere, così viene definito, un rimborso chilometrico.

Nel mese di giugno scorso, entro la scadenza prevista, la signora aveva presentato la documentazione richiesta per usufruire del contributo. Alla domanda aveva allegato anche l’Iban del libretto intestato al figlio. Il suddetto accredito sarebbe dovuto avvenire entro 20 giorni dalla domanda. Ma a tutt’oggi la donna non ha ricevuto nulla. Così si è recata presso la Asl di Frosinone per chiedere informazioni. E proprio qui si è sentita rispondere che la pratica di cui in oggetto era stata evasa il 14 luglio scorso attraverso un bonifico effettuato presso un Iban intestato ad altro soggetto.

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