Processo Mollicone, la difesa dei Mottola: «Pronti a parlare»

Processo Mollicone, la difesa dei Mottola: «Pronti a parlare»
di Vincenzo Caramadre
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Martedì 3 Maggio 2022, 08:43

L'esame di Marco Mottola dinanzi alla corte d'assise di Cassino, dove si sta celebrando il processo per l'omicidio di Serena Mollicone è programmato per il 6 maggio prossimo, ma è già countdown. L'uomo finito a processo per omicidio volontario assieme ai genitori, il padre Franco (ex comandante della stazione dei carabinieri di Arce) e la madre Anna Maria, nell'ipotesi della procura di Cassino è l'autore dell'aggressione alla studentessa sfociata nell'omicidio avvenuto il primo giugno 2001 ad Arce.
IL POOL
«La famiglia Mottola, come aveva già promesso pubblicamente, si sottoporranno ad esame così nessuno potrà dire che fuggono dal processo o che tentano di minimizzare. Loro si sottoporranno ad esame risponderanno a tutte le domande e faranno le loro dichiarazioni. In questo modo dimostrano la loro serietà, l'onestà intellettuale, l'etica e la capacità di mantenere la parola data», lo ha spiegato il criminologo Carmelo Lavorino, portavoce del pool di difesa composto dagli avvocati Mauro Marsella, Francesco Germani e Piergiorgio Di Giuseppe ed Enrico Meta. L'obiettivo è la difesa su tutti i fronti, partendo, inevitabilmente dalle conclusione dei consulenti della famiglia Mollicone, il generale Luciano Garofano (ex comandante dei Ris di Parma) e la dottoressa Laura Volpini, i quali venerdì scorso hanno illustrato la loro relazione sulle ultime ore di vita di Serena, basata su modelli matematici, che conferma su tutta la linea l'ipotesi dell'accusa.
«È certo - ha spiegato venerdì Garofano dinanzi alla corte d'assise di Cassino - che Serena Mollicone fosse in caserma la mattina del primo giugno 2001, la probabilità che fosse stata colpita nella caserma è pari al 98 percento e che fosse stata urtata contro la porta al 95 percento». Dunque, per i consulenti la ragazza sarebbe stata aggredita nell'alloggio della caserma.
La difesa dei Mottola, però, contesta sin da ora l'elaborato matematico redatto dai consulenti della famiglia Mollicone. «Condividiamo la strumentazione software utilizzata dai consulenti di parte civile, ma non condividiamo la metodologia perché hanno inserito i dati come volevano loro, ed hanno effettuato sui dati l'analisi di genuinità e guarda caso, hanno concluso, con certezza, che Serena Mollicone, è stata uccisa nella caserma di Arce e che al 98 percento il mezzo lesivo fosse la porta. Confutiamo questo metodo e lo dimostreremo in aula», ha concluso Lavorino.
L'EX LUOGOTENENTE
Ma venerdì prossimo prima dell'esame di Marco Mottola dovrà terminare un altro imputato, l'ex luogotenente Vincenzo Quatrale, il quale alla scorsa udienza per oltre tre ore ha risposto alle domande del pm Siravo.

Ampia parte è stata dedicata all'ordine di servizio che la procura ritiene sia stato falsificato per dimostrare il pattugliamento esterno, assieme al brigadiere Santino Tuzi (morto suicida nel 2008) la mattina del primo giugno, per non essere coinvolto in qualche modo nel delitto.

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