Piscina, l'eterna incompiuta tra ritardi e carte bollate. La Regione rivuole i soldi

Piscina, l'eterna incompiuta tra ritardi e carte bollate. La Regione rivuole i soldi
di Marco Barzelli
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Giovedì 18 Agosto 2022, 09:10 - Ultimo aggiornamento: 09:11

Figura da anni nell'elenco delle opere incompiute del Lazio e rappresenta il pomo della discordia tra Regione e comune di Castro dei Volsci. Non ha più bisogno di troppe presentazioni la piscina comunale situata in località Collepece. Di fatto era una quasi compiuta, realizzata al 75%, ma poi è stata vandalizzata e saccheggiata. Si è esaurito anzitempo un finanziamento regionale pari a ben 4 miliardi e 850 milioni delle vecchie lire per via dell'aumento smisurato delle spese tecniche. Restavano da fare reception, palestra, infermeria, strade di accesso, utenze e allacci. Ora servirebbe almeno un milione di euro per terminarla. Nel mentre, però, la battaglia giudiziaria con la Regione Lazio. Ha chiesto indietro i fondi, una somma da capogiro, al Comune. Il Tar si è già dichiarato non competente in materia per via della natura privatistica della convenzione sottoscritta nel 1993 tra Regione e Comune. A gennaio la vicenda passerà al tribunale civile. I lavori si sono arenati più o meno 17 anni fa. Intanto hanno distrutto e rubato tutto quello che poteva capitare a tiro. Anzi no, perché l'ottone è stato portato via dalle rubinetterie lo scorso inverno malgrado la recinzione installata nel 2017.

IL COMUNE

Il sindaco Leonardo Ambrosi, aprendo le porte di Collepece, tiene a mettere subito in chiaro: «Non abbiamo alcuna intenzione di cercare colpevoli, ma ci difenderemo con le unghie e con i denti per far sentire le nostre ragioni in tribunale». Ritiene paradossale, però, che «ora il Comune dovrebbe addirittura restituire l'intera cifra anche se si tratta di un'incompiuta, non di qualcosa mai minimamente realizzato». Ipotizza anche l'ipotesi peggiore per il Comune: «Se dovesse essere soccombente fino al terzo grado di giudizio, avremo venti anni per restituire i fondi. Ma è chiaro che si parla di cifre che ci metterebbero in ginocchio». Prevale, però, l'ottimismo: «Speriamo che si possa chiudere questo capitolo e magari scrivere un'altra storia per il futuro». Con l'assessore Pietro Polidori, delegato a sport ed edilizia sportiva, sta valutando quale sia il progetto migliore. Tutti i tentativi di project financing, un partenariato tra pubblico e privato, sono andati a vuoto per via della concorrenza nel circondario. C'è del resto uno studio sulla sostenibilità e dimostra che una piscina lì sarebbe un cattivo affare: perdite iniziali di 100 mila euro all'anno e passivo del 40% dal terzo anno in poi. «Motivo per cui - evidenzia Ambrosi - serve una riconversione dell'impianto». In campagna elettorale aveva lanciato un potenziale accordo con la Asl per svilupparlo come centro per la riabilitazione. È stato anche proposto un collegamento con la facoltà di scienze motorie dell'università di Cassino.

Non è da escludere neanche una destinazione a palasport multidisciplinare. «Si resterebbe sempre nell'universo sportivo - così Ambrosi -. L'amministrazione le idee chiare ce le ha, siamo fiduciosi nel buon esito della vicenda giudiziaria e pensiamo già al domani».

IL PROGETTO CITTADELLA

Nel futuro di Castro, molto più prossimo, c'è anche il progetto di una Cittadella dello sport nella contrada di Madonna del Piano. Sta per essere approvato il progetto definitivo per la realizzazione del manto sintetico nel campo da calcio al servizio della prima squadra locale e delle giovanili della Ceccano academy. «Parteciperemo al bando statale Sport e periferie - dice a riguardo Ambrosi - e si potranno ottenere fino a 400 mila euro ma con una compartecipazione importante». Già finanziata invece dal Pnrr, grazie all'adesione all'avviso per il potenziamento delle infrastrutture dello sport, la riqualificazione della palestra del vicino istituto comprensivo di via Frasso. Si parla di 570 mila euro per messa in sicurezza, rifacimento degli impianti idraulici, efficientamento energetico e abbattimento delle barriere architettoniche. Sarà a disposizione del Castro volley, neopromosso in Serie C. Tra le gioie di Frasso e l'incompiuta di Collepece, infine, anche la strada medievale denominata Santa Maria della pace e realizzata grazie ai fondi del Gal Terre di Argil. È ormai meta abituale per il trekking urbano verso il centro storico di uno dei Borghi più belli d'Italia.
Marco Barzelli
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