Pendolari, l'odissea infinita: anche questa mattina ritardi a causa di un guasto tra Sgurgola e Morolo

La settimana ieri era iniziata all'insegna dei disagi

Pendolari bloccati alla stazione di Morolo
di Marco Barzelli e Elena Pittiglio
4 Minuti di Lettura
Martedì 28 Novembre 2023, 09:16 - Ultimo aggiornamento: 2 Dicembre, 18:43

Treni in tilt anche questa mattina, martedì 28 novembre. I convogli delle 5 e delle 5.11 bloccati di nuovo tra Sgurgola e Morolo a causa di un guasto. Quella di oggi, si preannuncia come l’ennesima giornata da maglia nera per i lavoratori della provincia di Frosinone diretti nella Capitale. I treni, al momento, registrano ritardi di 30 minuti circa.  Il treno delle 7.11 è arrivato a Cassino alle 8.40

Gli stessi problemi si erano registrati ieri. Il treno in partenza da Caserta alle 6.10 con fermata a Frosinone alle 7.45 e presunto arrivo alle 8.48 a Roma Termini.

Si è rotto e fermato improvvisamente alla stazione di Morolo, verso le 8. Dopo un'ora, tra maltempo e pericoli, sono arrivati al capolinea con un altro treno. Quest'ultimo portava di suo tre quarti d'ora di ritardo. Sono riusciti ad arrivare nella capitale, tra accese discussioni, verso le 10. Con quasi due ore di ritardo sulla tabella di marcia, ma solitamente si rischia anche il doppio al rientro serale. All'arrivo, dopo pochi avvisi e tante scuse di Trenitalia, anche un carrello con colazioni omaggio dal sapore amaro. A farsi portavoce del malcontento è il "Comitato pendolari Roma-Cassino", che ha ormai interessato la commissione regionale per i trasporti. A bordo c'era anche Jacopo Nannini, socialista frusinate e membro dell'esecutivo regionale degli Studenti medi. Sarcastico il suo post social: «Lollobrigida, ci dai un passaggio tu?»

Si riferisce alla "fermata a richiesta" sul Frecciarossa per il ministro dell'agricoltura per poter raggiungere in auto Caivano.

FERMI A MOROLO

Quest'altra è invece l'ennesima storia di ordinaria follia patita da oltre 500 passeggeri. Visto che non c'è ancora il sottopassaggio, li hanno prima fatti scendere tra pioggia e gelo sulla banchina parallela al convoglio. Poi hanno dovuto fare invano avanti e dietro sulle rotaie con tutti i pericoli del caso. Hanno detto di prendere i propri bagagli e raggiungere il piazzale in cui sarebbe arrivato l'autobus sostitutivo. Ma, intanto, stava per transitare un altro treno fermatosi a Frosinone alle 8.48. Allora tutti e cinquecento sono tornati al binario 2 per continuare il "viaggio della speranza" verso lavoro, studio o svago. Fino a Termini sarebbero diventati quasi 800, visto che le carrozze di "Vivalto" erano strapiene di pendolari seduti e in piedi. Non che sia andata tanto meglio a quelli prima e dopo. Il treno delle 6.44 da Frosinone, ad esempio, portava già mezz'ora di ritardo. È stata l'ennesima giornataccia per i ciociari che si ritrovano a vivere disavventure legate a guasti e ritardi. Eppure pagano un abbonamento annuale che costa tra i 590 e i 688 euro. Quello ridotto per gli studenti viene tra i 490 e 576 euro. Se l'abbonamento è mensile, si va dai 91 ai 108.50. Il "Birg", biglietto giornaliero per treno, metro e bus, viene invece 12 o 14 euro.

IL RACCONTO

Andrea Ciotoli, ingegnere civile di Ceccano, è uno di quelli saliti sul treno veloce da Frosinone alle 7.45 per arrivare nel giro di un'ora alla stazione Termini e poi nello studio in cui lavora. «A Morolo nessun avviso del personale, lasciando pensare che stessero provando a riavviare il treno - racconta sconsolato -. A un certo punto il capotreno ha detto di scendere e, dopo mezz'ora, abbiamo visto passare invano un treno locale da Frosinone. Era giustamente contrario, vista la pericolosità soprattutto per gli anziani e i bambini presenti, ma alla fine ha deciso di farci attraversare i binari per arrivare a un bus sostitutivo in un piazzale abbandonato. Ci sono state scene di panico e miti tafferugli». Di nuovo al punto di partenza per prendere un altro treno, mentre c'era ancora chi aspettava l'autobus. «Il capotreno si rapportava con gli uffici e non riceveva notizie - fa presente, infine, uno degli oltre cinquecento sventurati - Non ho potuto timbrare un'altra volta alle 9, ma ho dovuto farlo alle 11. Ma fortunatamente non si è fatto male nessuno a Morolo, tra binari e spuntoni di ferro, altrimenti i ritardi sarebbero stati il problema meno grave».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA