Thomas ed Emanuele, l'abbraccio delle famiglie. L'indagine conferma il "buco" negli alibi

Da sinistra Melissa Morganti, Lorenzo e Federica Sabellico
di Andrea Tagliaferri
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Lunedì 27 Marzo 2023, 08:48 - Ultimo aggiornamento: 08:49

Mentre dalle indagini arrivano conferme sul "buco" nell'alibi di Mattia Toson, indagato insieme al padre per l'omicidio di Thomas Bricca. ieri si è vissuta una giornata intensa nel paese che è ancora ferito e fatica a rimarginare le cicatrici.

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 Thomas ed Emanuele ancora uniti dal destino. Nel giorno del sesto anniversario della morte di Emanuele Morganti, morto il 26 marzo del 2017 dopo due giorni di agonia a seguito del pestaggio subìto, anche se non volutamente, si è svolta una cerimonia dedicata a Thomas, con la piantumazione di un albero a lui dedicato. Ed è stata la prima volta che le due famiglie, unite dal triste destino, si sono ritrovate assieme, si sono abbracciate e hanno pianto i loro due giovani. Tutto è cominciato al mattino con la messa dell'anniversario della morte di Emanuele nella chiesa di Tecchiena Castello dove tante persone si sono strette attorno alla famiglia, in particolare ai fratelli Melissa e Francesco. Poi l'attenzione si è concentrata nel cuore del centro storico, nei cosiddetti giardinetti', sotto la seconda cerchia di mura megalitiche che cinge la città. In questo punto, da sempre ritrovo dei giovani, la famiglia di Thomas, in particolare lo zio Lorenzo e gli amici del giovane, hanno deciso di mettere a dimora un piccolo albero di agrifoglio, simbolo di fertilità invernale che, nelle intenzioni dei familiari e degli amici di Thomas, sarà un monito per la città e simbolo di rinascita. Centinaia di persone hanno cinto il luogo della piantumazione e fatto sentire il proprio calore a mamma Federica, presente ma in silenzio, avendo affidato ormai da settimane al fratello Lorenzo tutti i discorsi e le dichiarazioni pubbliche. «Siamo qui- ha spiegato Lorenzo Sabellico- non per celebrare mio nipote ma per rappresentare il nostro dolore che, per chi crede, deve per forza condurre a qualcosa di buono, deve insegnarci qualcosa altrimenti diventa buio e senza senso». Le stesse parole che ha espresso Melissa Morganti che si è fatta forza ed è salita nel centro storico che le ricorda il dolore e la perdita del fratello proprio per segnare un cambio di passo. «Se io ce l'ho messa tutta per essere qui oggi- ha dichiarato- è perché volevo dare un segnale così come vedo che la città sta facendo. È vero, c'è stata ancora un'altra brutta tragedia, ma qualcosa che si muove nelle coscienze stavolta io lo vedo». In effetti in ogni manifestazione, dalle prime fiaccolate, alla veglia, arrivando alla messa a dimora dell'albero di Thomas si presentano tantissime persone e, soprattutto, tanti bambini e giovani. Lorenzo ha annunciato che la posa dell'alberello, affidato alla cure di tutti, è la prima pietra di un progetto che coinvolgerà associazioni, studenti e che dovrà vedere partecipi ed attive anche le istituzioni. Invito raccolto dal sindaco Cianfrocca presente che ha annunciato tanti progetti che stanno partendo per i giovani della città.

A fine manifestazione, dopo la posa dell'alberello e della targa con la data del 26 marzo, che coincide con quella della morte di Emanuele distrbuiti volantini con la scritta «giustizia per Thomas».

L'INDAGINE

Quella attesa dagli investigatori che stanno esaminando i telefoni cellulari di Mattia Toson e del fratello Niccolò - non indagato - per avere conferma delle contraddizioni del primo rispetto all'alibi. Una già c'è: il cellulare era spento e si conferma il "buco" del quale si è parlato il mese scorso, quando Mattia è stato sentito in Procura. I tempi tra il suo racconto, la presenza alla festa degli spada, e l'ora dell'omicidio non coincidono. Per gli investigatori a sparare al "Girone" c'erano lui e il padre.
Andrea Tagliaferri
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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