L’iniziativa è stata annunciata così dal sindaco e deputato della Lega Paolo Tiramani: «Il suo gesto volontario di rimanere all’interno dell’edificio dopo la deflagrazione per aiutare i dipendenti comunali a mettersi in salvo, sacrificando in tal modo la propria vita, è da considerarsi eroico e di grande levatura umana». Non c’è stato bisogno di aspettare dieci anni, come vogliono le regole della toponomastica in materia di intitolazioni perché Crestini non avrà una via ma un largo senza numeri civici.
Il largo in questione, per la cronaca, sorgerà tra viale Duca d’Aosta e piazza Don Ravelli a Borgosesia, un paese che fino a oggi non aveva davvero nulla a che spartire con Rocca di Papa. Eppure, a volte, il buon esempio e soprattutto il ricordo fa miracoli. E unisce il Nord al Centro.
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