Moglie tradisce marito e chiede la separazione, il giudice: «Paghi lei il mantenimento a lui»

Frosinone, il giudice condanna la moglie a versare 100 euro al mese

Moglie tradisce marito e chiede la separazione, il giudice: «Paghi lei il mantenimento a lui»
di Giovanni Del Giaccio
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Giovedì 30 Novembre 2023, 23:49 - Ultimo aggiornamento: 2 Dicembre, 19:09

Prima lo ha tradito, poi lo ha denunciato dicendo che l’aveva maltrattata, quindi ha chiesto la separazione “con addebito” al coniuge ma sarà lei a dover pagare. È una singolare vicenda che si è chiusa con una sentenza del tribunale di Frosinone, depositata qualche giorno fa. Decisione che pone a carico della donna il mantenimento dell’ex marito. Si tratta di appena 100 euro al mese «ma per me - racconta l’uomo - è un riconoscimento morale per quello che ho subito».

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LA RICOSTRUZIONE

Siamo nell’agosto del 2017, il marito - che è agente di commercio anche se durante la causa emergerà che lavora saltuariamente - si accorge che la moglie, dipendente dell’azienda sanitaria locale, spedisce attraverso i social messaggi inequivocabili e proprie immagini nelle quali si mostra nuda e in posizioni compromettenti. Una relazione virtuale, ma poi si scopre che altre sono anche reali, tanto che la donna si allontana da casa senza dare troppe spiegazioni per incontrare più di qualche amante.

Scoperta, decide di andare a vivere dalla mamma e lascia la casa - formalmente intestata a lei - all’ormai ex marito. La tensione è ovviamente palpabile, fino ad arrivare in tribunale. La donna lo denuncia per maltrattamenti, si celebra il processo penale ma lui nel luglio scorso viene assolto «perché il fatto non sussiste». Intanto era iniziata anche la causa di separazione giudiziale intentata da lei sostenendo che «da diversi anni l’unione coniugale si è deteriorata, sicché al fine di evitare continue discussioni, a volte anche aspre e violente, e di tutelare la propria incolumità fisica e psicologica ha deciso da settembre 2017 di andare a vivere dalla madre». Abitazione che è a pochi metri da quella coniugale, intestata alla donna ma costruita anche grazie al contributo del marito. Il quale si costituisce in giudizio rilevando come la fine dell’unione coniugale - durata 19 anni e dalla quale è nato un figlio, maggiorenne e ormai autonomo - «è da rinvenirsi nell’allontanamento della moglie e nella sua condotta fedifraga». 


LE CHAT
Secondo la documentazione prodotta dall’avvocato dell’uomo la moglie «è stata sorpresa più volte a chattare su social network con altri, con scambi di contenuto osceno e ad esibirsi in atti di contenuto osceno durante il turno di lavoro in ospedale, addirittura intrattenendo relazioni extraconiugali con più uomini contemporaneamente». A confermare il tutto le schermate del telefono cellulare «sul quale si leggono scambi di messaggi di inequivoco contenuto erotico», come riporta la sentenza. La signora, sentita a verbale, ha confermato le circostanze di un adulterio, dicendo però che gli altri con i quali scambiava messaggi erano «solo amici». Ma il tribunale afferma: «Che di semplici amicizie si sia trattato è francamente arduo a credersi, atteso il tenore delle conversazioni scambiate».


Non solo, prima degli episodi scoperti ad agosto di sei anni fa «non vi sono evidenze in atti di una crisi coniugale» né «prova delle condotte violente e dei maltrattamenti posti in essere a danno della coniuge, peraltro da ritenersi escluse dalla sentenza assolutoria emessa il 17 luglio 2023».


LA REAZIONE
«Io non ho mai fatto nulla di male - dice l’uomo - e spero davvero che questa vicenda sia finita una volta per tutte. Sono stato dipinto come quello che non sono, ma per fortuna oggi ci sono due sentenze che lo confermano. È una soddisfazione personale, non cercavo rivalse se non un riconoscimento morale». La vicenda, però, non è finita. Il motivo? La sua ex ha adesso una nuova relazione, lui vive solo nella casa che con lei aveva condiviso e che ora è al centro di un’altra disputa. Il marito tradito aveva chiesto che gli venisse assegnata, ma il tribunale ha respinto questa istanza, così come quella di un risarcimento del danno. Nel frattempo è pendente un altro giudizio, intentato dalla donna «per rientrare nella disponibilità della casa». Donna che intanto avrà «l’obbligo di corrispondere 100 euro mensili a titolo di mantenimento per il coniuge». Il matrimonio è finito, le carte bollate ancora no.
 

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