Minacce al sindaco Bucci per la casa popolare: condannati padre e figlio

La sindaca, Nadia Bucci
di Alberto Simone
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Mercoledì 21 Febbraio 2024, 09:13 - Ultimo aggiornamento: 09:15

Offese e minacce al sindaco e ad un consigliere comunale: condannati padre e figlio. La vicenda riguarda il comune di San Vittore del Lazio, già alla ribalta nei mesi scorsi per casi di cronaca giudiziaria. In questo caso, però, non è il sindaco a finire sul banco degli imputati bensì due cittadini - padre e figlio, appunto, - che si sono presentati in Municipio ed hanno offeso la sindaca Nadia Bucci e il consigliere comunale Domenico Spennato per una vicenda riguardante gli alloggi Ater. I fatti risalgono al mese di dicembre del 2017. Dopo quell'episodio i due amministratori si sono recati al Palazzo di Giustizia riferendo le minacce subite e adesso, a distanza di sei anni, arriva la sentenza che riconosce le ragioni della sindaca e del consigliere comunale.

Dovranno pagare una multa, risarcire i danni e farsi carico delle spese processuali i due, padre e figlio, condannati dal Tribunale di Cassino. Il primo cittadino, come detto, non fu l'unico bersaglio: insieme al Consigliere comunale Domenico Spennato fu oggetto di minacce da parte di un cittadino che pretendeva di ottenere l'assegnazione di un alloggio Ater.

LA RICOSTRUZIONE

Diversi anni prima un familiare, assegnatario di un alloggio popolare, era deceduto e a distanza di anni il 50enne di San Vittore pretendeva dal sindaco Bucci di essere lui il beneficiario di quell'alloggio, a prescindere del posto occupato nell'apposita graduatoria comunale.

Una pretesa che il sindaco non accettò, ritenendola illegale. Scelta, questa, che suscitò l'ira dell'uomo al punto che fu necessario l'intervento di alcuni consiglieri comunali, della polizia locale e poi anche dei carabinieri per evitare un'aggressione. E così scattò la denuncia da parte del primo cittadino che informò dell'accaduto anche il prefetto di Frosinone.


«Penso di aver tollerato anche per troppo tempo atteggiamenti ingiuriosi, oltraggiosi, provocatori e irrispettosi da parte di coloro che si sono sempre comportati da yes man pur di ottenere qualcosa e da parte di coloro che esasperano gli animi della collettività in nome della politica dei favoritismi. Tra l'altro ha detto il primo cittadino - i due soggetti in questione sono rispettivamente fratello e padre di un consigliere di minoranza che non ha mai espresso solidarietà né a me né all'altro consigliere, né privatamente né in consiglio comunale. Per cui per me oggi è una grandissima vittoria!», conclude il primo cittadino che ringrazia l'avvocato Emiliano Mignanelli del Foro di Cassino per aver rappresentato il sindaco ed il consigliere Spennato. Il clima in paese è molto teso: la prossima primavera si andrà al voto per il rinnovo del Consiglio comunale e le vicende giudiziarie terranno sicuramente banco nel corso della campagna elettorale.
Alberto Simone
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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