Di Stefano e le strade per trovare la maggioranza in Provincia: dal patto d'aula all'asse di centrosinistra

Di Stefano e le strade per trovare la maggioranza in Provincia: dal patto d'aula all'asse di centrosinistra
di Stefano De Angelis
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 21 Dicembre 2022, 09:35 - Ultimo aggiornamento: 22 Dicembre, 16:46


Il numero perfetto è il sette, quello magico è l'otto. Sono le cifre che rimbalzano nella testa del neopresidente della Provincia di Frosinone, Luca Di Stefano, e nel raggruppamento che lo ha portato alla vittoria formato dal nucleo Pd guidato da Francesco De Angelis, da sindaci, gruppi civici, esponenti di Azione-Italia Viva e dall'ex Lega Gianluca Quadrini.

Di Stefano e gli alleati sono al lavoro per risolvere la prima questione sul tavolo: costruire la maggioranza all'interno dell'aula di piazza Gramsci, che oggi non c'è. La missione è edificare l'asse che garantirebbe lo svolgimento dell'azione amministrativa e l'attuazione dei piani senza rischi d'impasse. E per farlo, viste le frizioni con cui si è arrivati al voto (spaccature nel centrodestra e nel Pd), è necessario avviare confronti e trattative. Questo perché l'assise provinciale, composta da dodici consiglieri, è frammentata in almeno quattro blocchi: due del Pd (uno fa capo a De Angelis, l'altro a Pompeo), uno di FdI, uno della Lega.

Poi ci sono il Polo civico e due indipendenti, Vacana e Quadrini.

Lo schieramento di Di Stefano punta a scongiurare il rischio anatra zoppa e a trovare la quadratura del cerchio, i numeri per governare. E Di Stefano ha già annunciato una serie di incontri con le varie forze «per valutare possibili intese». Un patto d'aula, di larghe intese fondato su punti programmatici, ma potrebbe anche assumere connotati politici.

LO SCACCHIERE
Al momento Di Stefano può contare sul sostegno dei consiglieri Pittiglio, Mosticone (entrambi Pd, sponda De Angelis) e Quadrini (gruppo misto). Non bastano. Per avere la maggioranza ne servono almeno altri tre, meglio qualcuno in più per evitare intoppi su delibere o provvedimenti da approvare. Uno è in arrivo, è Valentina Cambone, sindaco di Colle San Magno: dopo lo scioglimento del Consiglio comunale di Ferentino (Pompeo si dimetterà da primo cittadino per candidarsi alle Regionali) sarà lei a sedere su un banco di piazza Gramsci avvicendandosi con l'altro esponente del Polo civico, Rea. Donna di centrosinistra, sarà vicepresidente di palazzo Iacobucci.

E per arrivare al numero perfetto sono già partite le prove d'intesa. Di Stefano ha espresso parole di stima per Riccardo Mastrangeli (sindaco in quota Lega che era in lizza per la presidenza della Provincia) auspicando una «collaborazione». La Lega in Provincia ha due consiglieri: Amata e Zaccari, a quest'ultimo subentrerà, sempre tramite surroga, Giuseppe Alessandro Pizzuti (Lega). Il segnale che la via di una cooperazione è praticabile è arrivato dal deputato Ottaviani (Lega): «Mastrangeli e Di Stefano sapranno collaborare per trovare punti di comune interesse e programmazione» ha dichiarato. Si è aggiunto anche l'intervento del consigliere provinciale Amata: «Ascolteremo le proposte di Di Stefano e decideremo in base al principio che ci ha sempre mosso: il bene di questa terra». E ieri il consigliere Quadrini ha affermato: «Guardiamo con molto interesse all'apertura arrivata da un gruppo del centrodestra», cioè dalla Lega.

UN'ALTRA VIA
Ma c'è anche un'altra possibile strada. È quella che si legge nelle parole del leader Pd, l'artefice della vittoria di Di Stefano: «Ora bisogna riunire il Pd» ha detto De Angelis. È in questo solco, anche in chiave Regionali, che potrebbe tornare la pace tra le due anime dei dem. E ciò potrebbe tradursi in un riavvicinamento di Pompeo alla linea della federazione e, di conseguenza, in una convergenza su Di Stefano dei consiglieri provinciali Pd Di Pucchio e Ranaldi.

Un'ulteriore via è quella del dialogo con i civici: con il delegato alla cultura Vacana, che si definisce un «costruttore» e che sul piano amministrativo ha stretto una solida alleanza con Pompeo, e con il vicepresidente di piazza Gramsci, Cardinali (Polo civico). Nella sfida per la presidenza entrambi hanno appoggiato il terzo aspirante, Luigi Germani, punto di sintesi dell'intesa trasversale tra i vertici di FdI e l'ala Pd di Pompeo. Chi non rientrerebbe nell'agenda degli incontri di Di Stefano è il partito di FdI, in aula con i consiglieri Maura e Ambrosetti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA