Covid Frosinone, sei morti e terapie intensive piene. «Per gli ospedali sta diventando insostenibile»

Covid Frosinone, sei morti e terapie intensive piene. «Per gli ospedali sta diventando insostenibile»
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Martedì 11 Gennaio 2022, 08:19 - Ultimo aggiornamento: 13 Gennaio, 00:54

Sei morti in due giorni e terapie intensive piene: il Covid continua a tenere sotto scacco la Ciociaria. Le vittime sono: una donna di 67 anni di Fiuggi, una donna di 69 anni di Frosinone, una donna di 84 anni di Arce, un uomo di 61 anni di Colfelice, un uomo di 79 anni di Fumone e una donna di 93 anni di Esperia.

I decessi sono troppi e colpiscono ovunque, ma in queste ore si assiste ad un’impennata di ricoveri in terapia intensiva.

Ben 8, fino a ieri, i pazienti in rianimazione, di questi 5 sono non vaccinati, tutti compresi nella fascia d’età tra i 50 e i 60 anni. Il dato evidenzia ancora una volta come siano nella stragrande maggioranza dei casi i no vax ad essere colpiti gravemente dal Covid, saturando le terapie intensive e gli altri reparti delle strutture ospedaliere.

«Si tratta - ha spiegato il dottor Fabrizio Apponi, direttore di struttura complessa anestesia e rianimazione polo ospedaliero Frosinone-Alatri - di una fotografia precisa della situazione attuale. Due pazienti su tre presenti nelle terapie intensive sono non vaccinati e la situazione per i nostri ospedali sta diventando insostenibile». Per gli over 50, come noto, la vaccinazione è ormai obbligatoria dopo la decisione del Governo. «Speriamo - ha aggiunto - che tutti accolgano l’invito dell’Esecutivo. I dati oggi parlano chiaro: i non vaccinati rischiano gravissime conseguenze mentre chi ha terminato il ciclo e ha avuto la dose booster presenta, nella maggioranza dei casi, forme leggere, in ogni caso curabili. È necessario che tutti capiscano cosa si rischia in questa situazione: con l’attuale pressione sulle strutture ospedaliere esiste il pericolo di dover interrompere le attività di profilassi e cura di patologie non covid» ha concluso Apponi.


I DATI
Resta immutato l’indice dei contagi: su 2.897 tamponi sono stati registrati 326 casi. Il rapporto positivi-tamponi è stato dell’11,25 per cento. In linea con la giornata di domenica, quando il rapporto era stato dell’11,34 per cento. Ecco i dati dei comuni: Frosinone 60; Alatri 28; Ferentino e Sora 19; Ceccano 14; Isola del Liri e Ripi 13; Castelliri 13; Torrice e Veroli 10; Arpino 9; Anagni e Paliano 8; Esperia e Pontecorvo 7; Monte San Giovanni Campano 5; Castro dei Volsci e San Donato Val di Comino 4; Aquino, Boville Ernica, Casalvieri, Cassino, Giuliano di Roma, Patrica, Pofi, Posta Fibreno, Sant’Andrea del Garigliano, Settefrati e Supino 3.

La campagna vaccinale rimane, al momento, l’unica vera arma per contenere l’avanzata della pandemia. Sono tre settimane che alle fasce d’età vaccinabili è stata aggiunta quella che fa riferimento ai più piccoli. Ed proprio nella fascia dai 5 agli 11 anni il Lazio ha una tra le coperture più alte nella vaccinazione pediatrica anti Covid. «Ad oggi – ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato - complessivamente sono 75.349 le somministrazioni pari al 17,5 per cento della popolazione in età 5-11. Le prime dosi sono 64.109, mentre le seconde dosi ad oggi sono pari a 11.240. Ricordo che già dopo la prima dose e a distanza di due settimane il vaccino inizia la sua copertura».

Vi. Ca.

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