La vendita di un bar di Arce diventa una truffa, mediatrice a giudizio

La vendita di un bar di Arce diventa una truffa, mediatrice a giudizio
di Marina Mingarelli
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Giovedì 14 Luglio 2022, 08:51 - Ultimo aggiornamento: 11:15

La colpa di due commercianti che avevano messo in vendita un bar pasticceria ubicato in una zona a nord della provincia ciociara, era stato quello di affidarsi ad una mediatrice. Lei, frusinate di 43 anni dal fisico prorompente e di una bellezza mozzafiato, aveva fatto credere loro di essere riuscita a trovare dei facoltosi acquirenti che avrebbero sborsato per quell'esercizio pubblico una ingente somma di denaro. Invece stando agli elementi raccolti dalla procura, avrebbe intascato dai clienti ben 104 mila euro senza concludere l'affare. Per tale motivo la signora era stata denunciata per il reato di truffa.

A conclusione delle indagini è stata rinviata a giudizio, L'udienza si terrà il prossimo novembre.

I due acquirenti che avrebbero sborsato tutto quel denaro si sono costituiti parte civile tramite l'avvocato Marco Maietta. L'imputata è invece rappresentata dal legale Massimo Patriarca. La vicenda risale a qualche tempo fa quando la donna, che svolge appunto il lavoro di mediatrice, aveva saputo che i due commercianti avevano messo in vendita il loro bar pasticceria. La 43enne si era subito messa in movimento per cercare eventuali clienti. E proprio dopo poco li aveva informati di aver trovato delle persone che facevano al caso loro. Ovviamente questo lavoro di mediazione doveva essere lautamente pagato visto che a suo dire aveva trovato le galline dalle uova d'oro. Gli acquirenti che si erano fidati della donna avevano cominciato a sborsare le prime trance di denaro. Ma a quelle ne erano seguite delle altre. Adducendo i motivi più disparati a quel ritardo nella conclusione di quella vendita la mediatrice si sarebbe fatta consegnare nel giro di alcuni mesi ben 104 mila euro.

Dopo aver versato tutti quei soldi, i due commercianti hanno realizzato di essere stati truffati e che la storia degli acquirenti facoltosi era stata inventata soltanto per spillare loro del denaro. Avendo realizzato di essere stati truffati hanno fatto scattare la denuncia nei confronti dell'avvenente 43 enne. Quest'ultima consapevole che la sua bellezza e il suo eloquio forbito costituivano un bel biglietto da visita aveva in qualche modo ammaliato le parti offese che per un periodo avevano creduto ad ogni parola che aveva detto. Spetterà adesso all'avvocato Patriarca smontare tutto il castello accusatorio montato nei confronti della sua assistita.
 

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