La collega di Alessio: «Ho visto il piercing di lei e ho capito, è stato terribile»

Alessio Tuzi con la barella
di Roberta Pugliesi
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Giovedì 28 Settembre 2023, 08:38 - Ultimo aggiornamento: 20:28

È stata una infermiera, Eleonora, a riconoscere per prima Alessio Tuzi non appena arrivata sulla superstrada a bordo di una ambulanza della Campoli Soccorso: «Sono sensazioni che non si possono raccontare e che sarà difficile dimenticare. Quando sono arrivata - racconta con voce tremante - la scena era straziante ma ho avuto una sensazione terribile perché ho notato subito la ragazza, con un piercing sulla bocca, e mi è venuto un flash. Mi sembrava di averla già vista ma non ricordavo dove...»

Purtroppo non aveva sbagliato e poco dopo ne ha avuto conferma: «Le automobili erano completamente distrutte, le persone a bordo erano già tutte senza vita. Il ragazzo che guidava la Fiesta era chino in avanti ed il volto non si vedeva; a quel punto con delicatezza ho alzato leggermente la testa ed ho riconosciuto il mio collega. Sono rimasta senza fiato. Mi si è ghiacciato il sangue». Eleonora a quel punto ha informato i colleghi e la notizia ha gettato nello sconforto l'intera cooperativa. Molti hanno raggiunto il luogo del sinistro, per confortarsi uno con l'altro. La "Campoli soccorso" è in lutto come è facile immaginare.
Alessio lo conoscevano tutti nell'ambiente perché era molto socievole e proprio ad Eleonora aveva presentato la sua ragazza Iris poco tempo fa: «Ricordo quando veniva a salutarci se si trovava a passare vicino la nostra postazione, se transitava per Atina si fermava per scambiare due chiacchiere ed un saluto». È quel legame di "fratellanza" che si crea tra i lavoratori di settori delicati come quello delle urgenze ed emergenze sanitarie. Passare per un saluto, anche se si è fuori dal turno. Proprio in una di queste occasioni era con Iris e l'aveva presentata agli altri. Lì Eleonora aveva notato il piercing che l'altra notte le ha dato subito un brutto presentimento.
« Era un ragazzo gioviale, senza grilli per la testa, un lavoratore, una persona perbene che si dava da fare e che nonostante la giovane età dimostrava maturità e senso di responsabilità. Aveva avuto anche momenti difficili, soprattutto dopo la morte terribile del fratello ma era sempre stato accanto alla sua mamma. Non ci sono parole. Ci mancherà tantissimo, queste tragedie segnano per sempre».
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