Frosinone, droga e agguato a colpi di pistola in carcere: svelato il sistema a servizio dei detenuti

Tutto era partito a settembre di tre anni fa

Frosinone, droga e agguato a colpi di pistola in carcere: svelato il sistema a servizio dei detenuti
di Redazione Frosinone
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Martedì 19 Marzo 2024, 15:45 - Ultimo aggiornamento: 15:58

È nata da un agguato a colpi di pistola compiuto all'interno del carcere di via Cerreto a 
Frosinone nel 2021 la doppia inchiesta delle Squadre Mobili di Napoli e del capoluogo ciociaro che ha condotto oggi a 32 misure cautelari, scoprendo un vero e proprio servizio di consegna di droga, telefonini ed armi su misura per i detenuti dei penitenziari italiani. Tutto era partito a settembre di tre anni fa quando il detenuto Alessio Peluso aveva fatto fuoco su un gruppo di detenuti che qualche giorno prima l'avevano affrontato e picchiato. Le indagini, all'epoca, ipotizzarono un regolamento di conti tra malavita campana ed albanese. La pistola, ha accertato la Squadra Mobile diretta dal vice questore Flavio Genovesi, era arrivata dall'esterno con un drone che aveva recapitato l'arma direttamente nella cella del detenuto.

Gli accertamenti sulle celle telefoniche attivate e sulle frequenze usate per pilotare il drone avevano indirizzato le indagini verso la Campania dando il via ad un nuovo filone d'inchiesta. Gli episodi ipotizzati dalla magistratura in questi due anni d'indagini riguardano 19 penitenziari italiani dal Piemonte alla Sicilia. 

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