Frosinone, droga e oltre 100mila euro in contanti in casa: arrestati dipendente comunale, moglie e figlio

Frosinone, droga e oltre 100mila euro in contanti in casa: arrestati dipendente comunale, moglie e figlio
di Marina Mingarelli
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Sabato 28 Novembre 2020, 07:00

Avevano trasformato la loro abitazione in via del Cipresso a Frosinone in una sede dello spaccio. Gli agenti della Squadra Mobile, in sinergia con i carabinieri del comando provinciale, hanno arrestato Mattia Adamo, un dipendente del comune di Frosinone di 55 anni, la moglie anche lei cinquantacinquenne e il figlio di 32 anni. Quest’ultimo aveva avuto già precedenti per spaccio, i genitori invece sono incensurati.

Alla famiglia polizia e carabinieri sono arrivati indagando sull’accoltellamento avvenuto nei giorni scorsi in viale Mazzini a Frosinone.

La lite tra Luca Pinto, 38 enne di Supino, rimasto gravemente ferito e un albanese di 40 anni che è attualmente ricercato, sarebbe scaturita per motivi legati al mondo degli stupefacenti. Da qui le perquisizioni a tappeto in numerose abitazioni che sarebbero state utilizzate da alcuni spacciatori per poter nascondere la droga.

La segnalazione ricevuta dai carabinieri e dagli agenti della squadra Mobile circa uno strano via vai in quell’appartamento di via del Cipresso ha subito fatto scattare le intercettazioni ambientali e telefoniche.

L’abitazione era dotata anche di telecamere, forse per avere il controllo della situazione, ma questo non ha impedito alle forze dell’ordine di portare a termine l’operazione.

I carabinieri della compagnia di Frosinone agli ordini del capitano Gabriele D’Alessandro gli agenti della squadra Mobile diretti dal dottor Flavio Genovesi sono riusciti a penetrare nell’abitazione prima che la famiglia scoprisse la loro vera identità. Quando sono stati certi di avere in mano tutti gli elementi necessari per poter smascherare l’intera famiglia, gli investigatori hanno fatto scattare il blitz.

Nel corso della perquisizione all’interno di quell’appartamento i poliziotti ed i carabinieri hanno scoperto, dietro una parete di cartongesso, un vero e proprio tesoretto. Padre, madre e figlio infatti, avevano nascosto dietro quel muro oltre 113 mila euro. Denaro ritenuto provento dell’attività di spaccio che era stato suddiviso in tanti pacchetti ed occultato dietro quella parete.

Nel corso della perquisizione sono stati ritrovati anche cinquanta grammi di cocaina e crack divisi in 42 dosi pronte per essere smerciate e tre grammi di hashish. Per i coniugi e per il figlio si sono spalancate le porte del carcere. L’accusa nei loro confronti è di detenzione ai fini di spaccio. Lunedì prossimo, accompagnati dal loro legale difensore avvocato Marco Maietta, dovranno comparire davanti al Gip per l’udienza di convalida.

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