Propaganda russa dalla Ciociaria, la Rai moscovita intervista l'ex assessore pro Putin

Propaganda russa dalla Ciociaria, la Rai moscovita intervista l'ex assessore pro Putin
di Marco Barzelli
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Mercoledì 6 Aprile 2022, 08:42 - Ultimo aggiornamento: 13:23

Momenti di gloria per l'ex assessore di Ceccano Stefano Gizzi cacciato dal sindaco Caligiore dopo aver inneggiato alla Russia postando su Facebook la "Z", simbolo dell'operazione militare in Ucraina. L'esponente è stato intervistato durante un programma del primo canale nazionale russo. A Mosca, evidentemente, non sfugge proprio nulla. Nemmeno il caso di un assessore di provincia defenestrato perché filo-putiniano a colpi di post sui social network.

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Il servizio dovrebbe andare in onda oggi su Channel One, l'equivalente di Rai 1. È stato registrato ieri mattina, intorno alle 10.30. L'avvocato Gizzi si è collegato con Mosca dallo studio legale situato nella centrale via Villanza. C'erano il presentatore famoso, due commentatori e, ovviamente, l'interprete.
L'ex assessore non si è fatto sfuggire l'occasione, anzi forse non aspettava altro e ha ribadito il pieno supporto a leader e popolo russo, attaccando il presidente degli Stati Uniti Biden.

«Ho rimarcato che in Italia c'è un clima intollerante nei confronti delle opinioni favorevoli alla Russia - riporta Gizzi -.

Soprattutto c'è uno scollamento fra il Governo ormai appiattito sulle posizioni degli Usa».

L'ex leghista ha anche fatto presente che «una parte del popolo italiano è contrario all'invio delle armi all'Ucraina». Secondo l'ex assessore l'intervista da parte dell'emittente televisiva russa sarebbe stata «una bella lezione anche per il mondo politico locale, che non ha voluto nemmeno lontanamente ascoltare le mie ragioni».

Addirittura Gizzi sostiene che la libertà di stampa sia maggiore in Russia. Lo stesso paese in cui cui i reporter che parlano della guerra in Ucraina rischiano fino a 15 di carcere. Per non parlare degli arresti delle persone che protestano in piazza.

Gizzi invece è stato trattato con i guanti bianchi: «In tv mi è sembrato un clima molto sereno e professionale - racconta l'ex assessore alla cultura -. Veramente una esperienza indimenticabile quella di oggi con il collegamento con il primo canale nazionale della Russia».

Non è la prima volta che le iniziative sopra le righe dell'ex assessore attirano le attenzioni dell'informazione internazionale. Quando nel 2006 bruciò nella piazza del Comune Il Codice Da Vinci, il bestseller di Dan Brown a suo dire blasfemo, il caso finì addirittura sulla tv pubblica inglese Bbc.

ATTESA PER LA NOMINA

Il sindaco di FdI Roberto Caligiore, nel mentre, non ha ancora ufficializzato il successore di Gizzi. Il gruppo consiliare, dopo la testa caduta per volere del coordinatore regionale Claudio Durigon, aveva confermato una preannunciata staffetta in quota Carroccio. Vogliono che diventi assessore l'attuale consigliere Angelo Macciomei, mantenendo però la delega ai lavori pubblici. La cultura finirebbe così al subentrante primo dei non eletti Alessio Patriarca, coordinatore della locale Lega Giovani.
Il sindaco ha già detto che «non c'è fretta». Gizzi lo ha già smentito a metà dicendo che «si è scusato con l'intera maggioranza ma per aver dato modo al centrosinistra di strumentalizzare il suo post». Quindi non per la Zeta in solidarietà alla Russia di Putin.
 

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