Covid Frosinone, i nuovi divieti mettono in crisi la movida: "La Terrazza del Belvedere" dopo ottobre si ferma

Una veduta notturna del centro storico di Frosinone
di Gianpaolo Russo
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Mercoledì 14 Ottobre 2020, 09:50

Stop alla movida e annullamento della prosecuzione del progetto “La terrazza al Belvedere” nel centro storico di Frosinone. Dopo il varo del nuovo decreto del Governo Conte sulle misure anti covid, a risentirne è soprattutto la vita notturna. Divieto di assembramento fuori i bar a partire dalle 21 e chiusura dei locali entro e non oltre le 24. Un duro colpo per tanti locali.

Le decisioni della giunta

Nel capoluogo in particolare le nuove direttive finalizzate a contenere i contagi colpiscono al cuore “La terrazza del Belvedere”. L’iniziativa che vede l’istituzione dell’isola pedonale dalle 8,00 alle 24 nelle giornate di venerdì e sabato si concluderà entro la fine di ottobre senza i previsti prolungamenti.

Il divieto di socializzare all’aperto dalle 21 e l’orario anticipato di chiusura dei locali molti dei quali lavorano tanto dopo la mezzanotte porterà la giunta a bloccare l’iniziativa e rimandarla a tempi migliori.

«In queste ore - dichiara l’assessore con delega al centro storico, Rossella Testa – ho sentito molti operatori del settore che ovviamente sono preoccupati per il futuro loro e delle loro attività ma allo stesso tempo promuovere un’iniziativa che tende ad aggregare o comunque a socializzare in questo momento è da escludere. Molti bar del centro lavoravano molto con l’asporto. Avendo locali di piccola dimensione e quindi con pochi posti a sedere i loro clienti erano soliti acquistare bevande per poi consumarli all’esterno dei bar o pub.

Domani sera (stasera, ndr) ne parleremo in giunta ma si va verso il blocco dell’iniziativa sperando, Covid permettendo, di poterla ripresentare la prossima estate».

«Sulle terrazze del Belvedere vediamo cosa succederà sotto Natalee se ci sarà la possibilità di allargare le maglie - ha aggiunto in serata il sindaco Nicola Ottaviani - . Queste chiusure possono rappresentare un colpo epocale e senza ritorno rispetto alla ripresa che in questi ultimi mesi c’era stata. Prima di tutto c’è la salute, ma ci vuole anche il pane sulla tavola. E’ opportuna la misura del governo per limitare i contagi ma contemporaneamente occorre prevedere ammortizzatori economici per le imprese che in questi mesi hanno investito in personale o in mutui. Oppure tradurre il differenziale di fatturato in credito di imposta per scalarlo sulle tasse. Altrimenti il rischio è che molti potrebbero chiudere con il rischio di infiltrazioni criminali che già nei mesi scorsi erano pronte ad acquistare locali a prezzi stracciati».

Gli operatorti preoccupati

E gli operatori del settore che dicono? «In questa situazione è difficile se non impossibile lavorare – dichiara Valerio Corridori dell’Elletti, bar-pub del centro storico – Anche perché non possiamo travestirci da sceriffi per evitare gli assembramenti fuori dai locali. La Terrazza del Belvedere è un’iniziativa che poco si sposa con questi orari quindi forse è meglio lasciar stare. Certo siamo preoccupati perché le spese di gestione e del personale sono elevate mentre gli incassi già diminuiti ora sono destinati a decrescere ancora di più nei prossimi giorni».

«Non penso che noi avremo grosse ripercussioni anche se un 10% in meno lo dovremo mettere in preventivo per quelli che amano venire a cenare un po più tardi nei fine settimana – dichiara Marco titolare del ristorante del 3. zero di viale Tevere. Vedremo come reagisce la gente a questo nuovo provvedimento. Chi vuol fare le feste dopo cena o magari venire nel locale tardi per fare solo un brindisi dovremo dire che entro le 24 dovranno uscire dal locale».

Preoccupati alla Caffetteria di De Matthaeis, nella parte bassa, tra i locali più gettonati della movida: «Quello che posso dire – dichiara una delle ragazze che ci lavora – è che alle 24 da noi specie negli ultimi giorni della settimana il locale è sempre pieno. Vedremo come andrà nei prossimi giorni per questo obbligo di chiusura anticipata».

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