Di Francesco e la lotta salvezza: «Ora un grande Frosinone»

Eusebio Di Francesco
di Alessandro Biagi
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Domenica 7 Aprile 2024, 09:00

«Dovremo fare una partita alla grande sotto tutti i punti di vista. Prima di tutto come atteggiamento, la cosa più importante». Eusebio Di Francesco traccia la rotta che la sua squadra dovrà percorrere per avere, oggi, nel lunch-match dello "Stirpe", la possibilità di fermare il lanciatissimo Bologna di Thiago Motta. Servirà un Frosinone aggressivo e concentrato, che dovrà concedere il meno possibile ad una squadra che sta vivendo un momento magico, concretizzato con le otto vittorie ottenute negli ultimi nove incontri. Due squadre che si giocano punti pesanti per centrare i rispettivi obiettivi.

Un Bologna che gioca per conservare la forbice di punti che servono a difendere il quarto posto, che varrebbe una storica Champions League. Più delicata la situazione del Frosinone, che non marca i tre punti dal 21 gennaio (Frosinone-Cagliari 3-1). «Servirà grande equilibrio, ben sapendo che può risolversi anche nei minuti finali - aggiunge l'allenatore del Frosinone -. A Genova abbiamo messo un equilibrio importante su un campo difficile. E col Bologna cercheremo di eliminare anche quei piccoli errori che abbiamo pagato più del dovuto. Paradossalmente mi sembra che la mia squadra conceda meno dell'andata, però subisce con più facilità, per cui dovremo abbattere il livello di pericolosità degli avversari». Che Bologna si aspetta e chi teme di più tra gli emiliani? «Se devo citare un giocatore direi Calafiori e a seguire metto Zirkzee, un centravanti atipico che sa giocare in tutte le zone del campo sia in maniera raffinata che con fisicità. Calafiori l'ho avuto a Roma, purtroppo solo in palestra perché si fece male. E' un ragazzo che mi ha impressionato. E poi ci metto anche Orsolini. Un ragazzo che ha grandi mezzi, ma può fare molto di più. Il sistema del gioco del Bologna è molto dinamico - spiega il tecnico -. Sono protagonisti di un campionato straordinario grazie a una squadra costruita con criterio e al grande lavoro dell'allenatore».
Sul come fermare i rossoblù, Di Francesco non si sbilancia, ma è probabile il ricorso al 3-4-2-1 che ben ha figurato contro il Genoa a Marassi. «E' una partita che va al di là del sistema di gioco. Ho fatto delle prove giovedì anche mascherate, ci sarà qualche cambiamento, ma vorrei dare al Frosinone un po' di continuità. Mi soffermerei meno sul sistema di gioco, ma sull'attenzione generale che è una delle cose più importanti da proporre nell'affrontare questo Bologna». Di Francesco dovrà fare i conti poi con gli infortunati e gli acciaccati. Assenti saranno ancora Harroui, Gelli, Monterisi e Oyono. Di quest'ultimo ieri abbiamo appreso del problema che lo affligge dal giorno dell'infortunio in Lecce-Frosinone del 16 dicembre, con il comunicato che ha informato che il giocatore è stato operato al malleolo interno destro, dopo quattro mesi di terapie conservative. Uno sbaglio di valutazione? «Certe scelte sono sempre condivise con chi è del mestiere e io non sono un dottore e vanno condivise anche con il calciatore - risponde Di Francesco, che aggiunge -. Quella di fare questa "conservativa" non ha portato dei vantaggi, se l'avessero potuto sapere prima magari si sarebbe pensato in maniera diversa». Nel frattempo però il Frosinone e giocatore hanno di fatto perso mesi importanti. Tornando alla squadra sono stati recuperati invece Lirola, Brescianini e Marchizza, il quale però non sarà in campo. Così in difesa potrebbe essere l'occasione di Bonifazi contro la squadra dalla quale proviene in prestito, insieme agli altri centrali Romagnoli ed Okoli. In mediana Zortea e Valeri potrebbero agire sulle fasce a tutto campo con Mazzitelli e Barrenechea al centro, mentre alle spalle della punta centrale Cheddira dovrebbero esserci Soulé e Reinier. E poi sugli spalti ci saranno i quindicimila di uno "Stirpe" vicino al sold out a spingere gli undici giallazzurri in campo. Cosa che da queste parti è stato sempre un fattore e deve tornare ad esserlo se si vuole sperare nella salvezza.
Alessandro Biagi
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