«Credibilità e reputazione non si recuperano in poco tempo ma i magistrati sono una parte importante della società e non devono mai dimenticarlo». Sono le parole del vice presidente del consiglio superiore della magistratura, Fabio Pinelli, intervenuto alla cerimonia per ricordare il giudice Fedele Calvosa e della scorta. Ha poi aggiunto: «La magistratura deve recuperare la forza della sua centralità nella vita democratica e questo può farlo anzitutto con i comportamenti, i cittadini hanno fiducia se capiscono che i magistrati sono al loro servizio». Come Calvosa e gli altri che hanno pagato con la vita. «Nel nostro Paese - ha aggiunto - c'è stato il più alto numero di magistrati uccisi nell'esercizio del loro dovere, ma siamo anche grazie al loro sacrificio la magistratura e il Paese che hanno vinto contro la criminalità». Sono stati 27 quelli assassinati negli ultimi 50 anni e ha letto i loro nomi il procuratore di Frosinone, Antonio Guerriero, al termine del suo intervento.
Poco prima Pinelli aveva sottolineato che: «All'indomani dell'omicidio di Fedele Calvosa e della scorta il presidente della Repubblica, Sandro Pertini, si recò al Consiglio superiore della magistratura dicendo che gli sembrava la sede più appropriata per esprimere il sentimento di lutto della nazione.