Mortalità in provincia di Frosinone, il peso del Covid: cento decessi oltre la media nei mesi più bui dell'epidemia

Mortalità in provincia di Frosinone, il peso del Covid: cento decessi oltre la media nei mesi più bui dell'epidemia
di Pierfederico Pernarella
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Martedì 6 Luglio 2021, 07:00 - Ultimo aggiornamento: 07:30

i sono voluti mesi prima che il bollettino quotidiano sull’epidemia non registrasse decessi in provincia di Frosinone. E nei giorni scorsi, per la prima volta dopo nove mesi, c’è stato anche un doppio zero: nessun decesso, ma anche nessun contagio. Un traguardo importante che consente di vivere in maniera più serena l’estate, grazie anche a una campagna vaccinale che procede spedita.

Tranquilli, ma non troppo e senza dimenticato quanto accaduto nei mesi passati.

Lo scorso anno, al rientro dalle vacanze, il virus ha ripreso a circolare in maniera sempre più pesante. Le conseguenze si sono viste nei mesi a venire. Il bilancio è stato drammatico.

I DATI ISTAT - L’Istat, nei giorni scorsi, ha reso noti gli ultimi dati sulla mortalità nell’anno corrente. I dati si fermano ai primi tre mesi e bastano per farsi un’idea. Da gennaio a marzo in Ciociaria sono morte 1.801 persone: 619 a gennaio, 556 a febbraio, 626 a marzo. Numeri che da soli non dicono nulla e al contrario raccontano tanto se si raffrontano con quelli degli anni precedenti. Nel 2020 in provincia di Frosinone ci sono stati 1604 decessi, 1.616 nel 2019, 1.518 nel 2018.

Come si può facilmente notare, nei tre anni precedenti, al massimo sono stati superati di poco i 1600 morti. Facendo una media tra i tre anni il dato che viene fuori è di 1.579 decessi. Duecento in meno a quelli di quest’anno. E volendo fare una stima prudente e considerare lo scostamento fisiologico di un centinaio di decessi come avvenuto tra il 2018 e il 2019, si può dire che nei primi tre mesi del 2021, rispetto alla media dei tre anni precedenti, ci sono stati almeno 100 morti in più rispetto alla media.

IL MOMENTO PIÙ BUIO - È chiaro che, seppure in assenza di uno studio analitico sulle cause, l’impennata del trend della mortalità può essere ricondotta all’epidemia. Proprio in quei mesi, quelli più duri, caratterizzati dalle prime varianti che hanno imposto l’istituzione delle zone rosse, al Covid è stato pagato il tributo di vite più alto, in qualche caso con intere famiglie sterminate dal virus: 82 a gennaio, 71 a febbraio, 98 a marzo. In tutto 251 stando ai bollettini inviati quotidianamente dalla Asl.

Cosa è accaduto nello stesso periodo nelle altre province del Lazio? In quella di Latina, per fare un raffronto, nei primi tre mesi del 2021 ci sono stati 1.633 morti, mentre nei tre anni precedenti la media era stata di circa 1.530. E va considerato che la provincia di Latina conta circa 100mila abitanti in più.

È probabile che in quel periodo il virus in terra pontina sia stato meno aggressivo, ma va ricordato anche la l’età media della provincia di Frosinone è più alta. E non va dimenticato nemmeno per la Ciociaria il fattore inquinamento atmosferico che incide, e non poco, sulle patologie respiratorie.

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