Covid, impennata di Capodanno: 543 contagi in 48 ore

Covid, impennata di Capodanno: 543 contagi in 48 ore
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Sabato 2 Gennaio 2021, 04:55 - Ultimo aggiornamento: 4 Gennaio, 22:30

Covid-19: la vertiginosa impennata di Capodanno. In Ciociaria in 48 ore (dal 31 dicembre scorso fino a ieri, primo gennaio 2021) ci sono stati 543 nuovi contagiati e cinque morti. I decessi sono riferiti a una donna di 68 anni residente a Frosinone, una donna di 91 anni residente a San Donato Val di Comino, una donna di 70 anni residente a Frosinone (riferiti al 31 dicembre). Ma anche un uomo di 90 anni residente a Frosinone e un uomo di 68 residente a Gaeta, ma ricoverato in Ciociaria (riferiti al primo gennaio). A preoccupare, come accennato, sono i numeri legati ai nuovi contagi. Il 31 dicembre su 1073 tamponi i nuovi positivi sono stati 269, così nei maggiori centri: Cassino 46 casi e 8 guariti, Cervaro 13 casi e 1 guarito, Frosinone 15 casi e 5 guariti, Ferentino 12 casi e 2 guariti, Pontecorvo 12 casi e 8 guariti, Ceccano 9 casi e 4 guariti, Vallecorsa 9 casi, Esperia 8 casi e 1 guarito, Monte San Giovanni Campano 8 casi e 1 guarito, Piedimonte San Germano 8 casi e 3 guariti. I negativizzati, in totale, sono stati 93. 
I TAMPONI
Ieri, primo gennaio 2021, su 992 tamponi i positivi sono stati 279. Il dettaglio dei centri maggiormente interessati è stato il seguente: Cassino 29 casi e 7 guariti, Frosinone 22 casi e 3 guariti, Ferentino 20 casi e 3 guariti, Ceccano 13 casi, Cervaro 13 casi e 2 guariti, Pontecorvo 13 casi e 6 guariti, Sora 12 casi, Vicalvi 12 casi, Ceprano 10 casi e 3 guariti, Boville Ernica 10 casi e 3 guariti. I negativizzati, in totale, sono stati 111. Nella regione Lazio, sono stati eseguiti 14 mila tamponi per un totale di 1913 positivi. Crescono ovunque i contagi, tant’è che il rapporto tamponi-positivi è al 13 percento. 
COSÌ NEL LAZIO
Nelle province ci sono stati 551 casi. A Latina 92 e tre decessi, persone di 64, 82 e 84 anni con patologie. A Viterbo 107 nuovi casi, a Rieti, infine, 73 casi. Ma se in Ciociaria i contagi sono aumentati, tanto da essere la maglia nera della Regione, al pari è l’impegno per attuare quanto più possibile e in tempi ridotti il piano vaccinale. La provincia di Frosinone, infatti, è tra quelle laziali in cui il piano della vaccinazione sta funzionando al meglio. 
GLI OSPEDALI
Nel frattempo, proseguono le vaccinazioni. Nella giornata del 31 dicembre è partita la vaccinazione in tutti gli ospedali. A Cassino, all’ospedale Santa Scolastica, in particolare, le dosi di vaccino sono arrivate scortate dagli agenti del commissariato della Città Martire e, grazie alla minuziosa organizzazione del Servizio di Farmacia, tutto si è svolto regolarmente. E’ stato creato un nuovo percorso denominato Vaccino-Covid per facilitare i tanti operatori sanitari che nel giro di poche settimane saranno vaccinati. Per il resto si procedere a grandi passi: in 48 ore sono state somministrate 1372 dosi, il 31 dicembre i vaccinati sono stati 797 sanitari. Ieri nell’Asl di Frosinone 575 di cui: 252 all’ospedale Spaziani di Frosinone, 83 all’ospedale San Benedetto di Alatri, 114 al Santissima Trinità di Sora e al 126 al Santa Scolastica di Cassino. 
Tra i vaccinati del 31 dicembre c’è il dottor Fabrizio Cristofari, presidente dell’Ordine dei medici, consigliere comunale e dirigente del pronto soccorso di Frosinone. Il dottor Cristofari è stato sottoposto, come tutti i sanitari del Dea, a vaccinazione anti Covid19. 
«Ringraziamo gli scienziati - ha dichiarato il dottor Cristofari - che in breve tempo hanno messo a disposizione dell’umanità una risorsa eccezionale per sconfiggere il virus. Abbiamo fiducia nel vaccino e nel comportamento corretto dei nostri concittadini».
In relazione alla vaccinazione, quindi, Cristofari ha aggiunto:
«Abbiamo aspettato il nostro turno, senza saltare la fila, pur essendo in trincea, ogni giorno, in un ospedale Covid. Non ho avuto alcun effetto collaterale e la sera, come tutti, ho cenato in famiglia. La procedura è molto semplice e ordinata: subito dopo la somministrazione della dose ci è stato dato il nuovo appuntamento per il richiamo: torneremo, cioè, il 21 gennaio».
E riferendosi ai “no vax” dice: «Qui nessun medico si è opposto alla vaccinazione.

Anzi, io per primo, siamo tutti convinti della bontà della scelta». Poi, nella veste di Presidente dell’Ordine avverte: «Non mi risultano medici “no vax” qui in Ciociaria; ma, se vi fossero, useremo il pugno di ferro come già hanno fatto diversi Ordini d’Italia a cominciare da quello di Roma. Sia ben chiaro: ognuno è libero di fare le proprie scelte, ma non può certo essere un medico a diffondere iniziative contrarie alle vaccinazioni».

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