Atina, muore l'ex sindaco Caira: trasformò Atina Inferiore

Atina, muore l'ex sindaco Caira: trasformò Atina Inferiore
di Stefano De Angelis
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Lunedì 7 Dicembre 2020, 06:50 - Ultimo aggiornamento: 20:41

Quando ci aveva riprovato l’ultima volta, nel maggio 2003, scendendo in campo un po’ a sorpresa sovvertendo i pronostici della vigilia, non esitò a sottolineare: «Mi ricandido spinto dalla voglia e dal desiderio di riportare Atina in auge». Già, perché lui aveva vissuto da condottiero i lunghi e gloriosi anni che avevano reso celebre Atina facendola diventare capitale della Val di Comino e un centro di riferimento delle dinamiche provinciali. Ora Atina, la città sannita, al tempo “Atina potens”, ha perso un protagonista assoluto della scena politica e pubblica. Si è spento ieri mattina, nella propria abitazione, l’ex sindaco Domenico Caira. Aveva 84 anni. Con lui se ne va un pezzo di storia.


LA PRIMA VOLTA
Era salito per la prima volta sullo scranno più alto dell’assise civica il 7 giugno del 1970 a 34 anni. Erano tempi non facili per la zona, alla disperata ricerca di una rinascita che ne avrebbe potuto migliorare le sorti. Era anche un periodo caratterizzato da una forte contrapposizione tra il centro storico e Atina Inferiore, chiamata Ponte Melfa. Iniziò da lì la lunga cavalcata di Caira con la fascia tricolore. Ventinove anni da sindaco, fino al 1999, continuità interrotta più avanti soltanto da una breve parentesi per riprendere subito dopo lo scettro dell’aula consiliare. Con “Mimmo” alla guida della storica lista “Grappolo d’uva”, eletto quasi sempre con un consenso plebiscitario, Atina Inferiore è passata da zona di periferia a snodo fondamentale, a centro strategico per il commercio e le attività produttive. Progetti, opere pubbliche, obiettivi, battaglie e ambizioni che, tra alti e bassi, hanno trasformato quel territorio accompagnandolo verso un graduale sviluppo.

Non solo: negli anni ‘70 fu tra i più convinti promotori dell’apertura di una scuola superiore. E fu così che nel ‘73 nacque Ragioneria, una sezione staccata dell’Itc Baronio di Sora, per anni un fiore all’occhiello. Caira la definì «un’occasione storica». E lo è stata, dal momento che in trent’anni si sono diplomati 760 giovani. Caira era un personaggio carismatico, deciso. Sapeva quello che voleva. Aveva tanti pregi: era garbato, abile nelle diplomazie e paziente quando era necessario esserlo. Aveva una grande capacità di ascolto e amava la sua città. Insegnante di applicazioni tecniche alle Medie e fondatore di una scuola guida nel momento in cui le auto iniziavano a essere sempre di più, come capo dell’amministrazione riuscì a far riconoscere il nosocomio ente ospedaliero e a far nascere l’Usl di Atina. Caira sindaco aveva più sostenitori che detrattori e credeva molto nel gioco di squadra: tra i suoi alleati storici c’era anche Armando Mancini, imprenditore colto e pragmatico, un’altra figura di rilievo della Valle che fu.


IL RICORDO
L’attuale sindaco di Atina, Adolfo Valente, così ricorda Caira: «Ha segnato una parte di storia della nostra cittadina. È stato eletto tante volte, premiato dalla volontà della popolazione, che vedeva in lui una persona degna di amministrare. Ha cambiato il volto di Atina, lasciando un’impronta indelebile: ha favorito lo sviluppo commerciale e industriale di quella che era una zona agricola».

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