Sora diventa custode dell’arte del maestro Antonio Valente

Sora diventa custode dell’arte del maestro Antonio Valente
di Roberta Pugliesi
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Venerdì 17 Luglio 2020, 06:45 - Ultimo aggiornamento: 09:52


Il 126^ anniversario della nascita dell’architetto e scenografo Antonio Valente è salutato dalla città di Sora con l’istituzione dell’Archivio Valente Del Favero. Una notizia straordinaria ed attesa, una pagina di cultura importantissima che porta la firma dell’Accademia del Leone e del regista Antonio Mantova che si è battuto per otto anni affinché questo traguardo venisse centrato.
Alla morte dell’inventore del Carro di Tespi, la vedova del grande artista, Maddalena Del Favero scomparsa di recente, aveva stabilito che Sora sarebbe stata la depositaria della memoria di Antonio Valente ospitando l’Archivio che conserva tutte le sue opere, ad imperitura testimonianza del genio e dell’opera del marito. Si tratta di uno scrigno che racchiude progetti, disegni, bozzetti, quadri, memorie varie e documenti, di immenso valore storico-artistico-documentale, che vanno a costituire una grande fonte di consultazione e di studio, oltre che di visita.
Il Comune di Sora ha accettato di ospitare l’Archivio su richiesta e interessamento, come detto, dell’Accademia del Leone che ha provveduto, in proprio, anche all’allestimento dell’area espositiva e che ne sarà anche la gestrice in forma gratuita. L’Archivio, che si trova nel grande palazzo della biblioteca comunale, porta il nome anche di colei che ne ha permesso la costituzione, raccogliendo infaticabilmente negli anni le opere e i documenti del marito. L’iter iniziato con l’amministrazione Tersigni, si è concluso ieri grazie anche all’interessamento del Presidente del Consiglio Comunale Antonio Lecce e con il placet del sindaco Roberto De Donatis, chiudendo una vicenda che si è protratta per otto anni, costellati di problemi e vicissitudini, anche di carattere personali del Maestro Mantova.
“Oggi la cultura sorana, e nazionale - commenta orgoglioso quest’ultimo - , mette un altro fiore all’occhiello per la crescita artistica e culturale delle attuali e future generazioni”. L’archivio è composto da circa 60 opere (oli, bozzetti e disegni), lo studio personale del Maestro (mobili, oggettistica e rarissimi libri), corrispondenze private in originale, documenti e diplomi, centinaia di fotografie (dagli anni ’20 in poi) ma si ingrandirà nel tempo in quanto gli eredi hanno mostrato la volontà di riversare nella struttura sorana altro materiale ancora in loro possesso. Architetto, urbanista, scenografo, luminista e progettista innovatore delle più avveniristiche tecniche teatrali, come il geniale palcoscenico rotante, utilizzato ancora oggi in tutti i grandi teatri, Valente ha progettato 160 teatri in tutto il mondo; 130 ville sul promontorio del Circeo, praticamente inventando l’incantevole e celebre promontorio del “Quarto Caldo” dove oltretutto ha realizzato anche il grande complesso turistico “Punta Rossa”.
In campo teatrale ha apportato delle grandi innovazioni strutturali e tecniche, ma uno dei suoi lampi di genio fu il dare “rango scenico” alla luministica, che in futuro si dimostrerà essenziale per lo spettacolo stesso, come oggi è sotto gli occhi di tutti. Inventore geniale del “Carro di Tespi”, il teatro viaggiante che permise la diffusione della lirica in tutti gli angoli del regno d’Italia, che arrivò anche a contenere 10.000 spettatori, ha progettato la Pisorno, la prima Città del Cinema a Pisa; poi il grande complesso di studios cinematografici del Tuscolano e il mastodontico Centro Sperimentale di Cinematografia, tuttora fucina di attori, registi e altre figure dello spettacolo, dove tra l’altro ha insegnato per 32 anni.

Il regista Antonio Mantova, nel 2009 ha realizzato un film sulla figura del poliedrico Valente. L’opera, tra l’altro, è stata proiettata nel centenario del futurismo, di cui l’architetto sorano è stato uno dei maggiori esponenti ed eccezionale interprete, a Roma Capitale. Ma se Valente è stato il genio, la moglie, donna Maddalena Del Favero è stata la sua memoria: solo grazie a lei e al suo infaticabile e commovente impegno si deve che la figura di Antonio Valente sia stata conosciuta ed apprezzata nel mondo artistico, culturale e sociale.

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