Cassino, l'ambasciatrice figlia del generale Anders entusiasta della statua dedicata al padre: «Salvò migliaia di deportati»

Cassino, l'ambasciatrice figlia del generale Anders entusiasta della statua dedicata al padre: «Salvò migliaia di deportati»
di Elena Pittiglio
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Sabato 9 Maggio 2020, 07:00


“Il monumento in via di realizzazione e la statua dedicata al generale Anders, mio padre, sono la testimonianza di una grande amicizia dell’Italia e della città di Cassino alla Polonia”. E’ entusiasta Anna Maria Anders, ambasciatrice di Polonia in Italia, del memoriale che sorgerà nel centro della città Martire. “L’opera con il muro su cui saranno riportati i nomi di tutti i caduti polacchi – aggiunge – incentiverà il turismo a Cassino”.
Ma il monumento, progettato dall’arch. Giacomo Bianchi, rappresenta per il popolo polacco molto di più. In Polonia in tanti attendevano il 19 maggio 2020, giorno fissato per il taglio del nastro. Purtroppo la pandemia ha fatto slittare tutti i programmi. Se ne parlerà il 2021. Anche se l’ambasciatrice Anders preannuncia che le autorità polacche sono al lavoro, per anticipare a novembre di quest’anno la cerimonia. Tutto, ovviamente, dipenderà dalle restrizioni legate al Covid-19. “Si spera – anticipa la figlia del generale – in un anticipo della cerimonia per poter permettere ai pochi veterani di partecipare”.
In attesa di decisioni la statua in bronzo realizzata dall’artista Igor Duszynski rimane per ora a Miedzyzdroje, località balneare della Polonia nord occidentale, che l’ha donata a Cassino. Qui potrà essere ammirata fino a quando non sarà trasferita in Italia. A pochi giorni dal 12 maggio, giorno del cinquantesimo anniversario della morte del Generale Wladyslaw Anders, che liberò Montecassino nel 1944, la diplomatica annuncia di essere in attesa di autorizzazione per recarsi in visita strettamente privata sulla tomba di suo padre al cimitero polacco di Montecassino.

Che ricordo ha di suo padre? “Io sapevo che era una persona importante in Italia e in Polonia. Una persona incredibile che ha salvato migliaia di deportati. Non solo uomini ma anche donne. Dopo la guerra – ricorda – ha sempre pensato ai polacchi e agli emigrati. In Inghilterra, dove vivevamo, ha creato scuole per l’educazione dei figli dei polacchi”. Il 12 maggio non è soltanto il 50° anniversario della morte ma anche il 76° anniversario dell’inizio della Battaglia di Cassino, conclusasi la mattina del 18 maggio del ’44 con la liberazione dell’Abbazia di Montecassino da parte del II Corpo d’Armata, guidato da Anders. Eccellenza, cosa rappresenta il 18 maggio per il popolo polacco? “Siamo orgogliosi” riferisce l’ambasciatrice, la quale continua: “Quella vittoria ha messo il popolo polacco nella mappa del mondo. E’ il simbolo del coraggio e della determinazione polacca”. “La mia presenza in Italia – rivela – è un segno del destino. Mio padre dirige la mia vita. E’ presente a Cassino. Sta lì. Lui vive ancora. Io adoravo il mio papà”. Che cosa ha provato nel vedere la statua? "E' fantastica. Sono contentissima" dice. Ogni anno il 18 maggio è una giornata importante per la Polonia. In migliaia arrivano a Montecassino per commemorare insieme alle più alte autorità del Governo di Polonia. Lo scorso anno la cerimonia ha visto la presenza anche del presidente Mattarella. Quest’anno, per le note vicende, non sarà possibile. “Per il 18 – preannuncia l’ambasciatrice – speriamo di poter celebrare al cimitero polacco una messa in forma riservata. Per ora è una speranza”.

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