Frosinone, tesori della Ciociaria come teatri e mete virtuali: parte la sfida per rilanciare turismo e cultura. Vacana: riportare al centro i borghi

Frosinone, tesori della Ciociaria come teatri e mete virtuali: parte la sfida per rilanciare turismo e cultura. Vacana: riportare al centro i borghi
di Stefano De Angelis
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Giovedì 7 Maggio 2020, 00:48 - Ultimo aggiornamento: 13 Maggio, 19:16


Il turismo, la cultura e l'arte sono stati travolti dal Coronavirus. All'improvviso, anche in Ciociaria, nonostante i calendari già approntati, è calato il buio. Nessuna visita guidata, musei chiusi, vernissage e concerti annullati. Manifestazione rinviata o evento cancellato sono state le formule obbligate per gli organizzatori. Chi ha potuto, ha dirottato o sperimentato eventi sul web. Ora, però, la priorità è far ripartire il comparto, anche se il futuro è sempre più legato all'indice di contagio. Nonostante il clima di incertezza, all'orizzonte si staglia quella che appare come una scommessa.
E' la nuova sfida di Luigi Vacana, vicepresidente della Provincia con deleghe anche a Cultura e Promozione del territorio. Ironia della sorte al posto giusto in un momento storico chiave. Meglio, guardando il rovescio della medaglia, non poteva chiedere uno che nel 2009, in un paese di mille anime, ha ideato il festival GallinaRock. Lui che da quando è salito al primo piano di piazza Gramsci, più di tre anni fa, ha fatto della cultura la sua mission: dai tour “Nevicarte” nelle località sciistiche e “CiociariArte” nei centri storici fino ai concerti itineranti dell'Orchestra da camera di Frosinone, passando per una serie di serate che hanno visto protagonisti nelle piazze alcuni big del cinema italiano, come Giannini e Placido.

Ora, però, c'è un'intera stagione da riprogrammare, ma, soprattutto, da reinventare per riaccendere i riflettori sui tesori della Ciociaria e farla tornare ad essere un palcoscenico.

Vacana, il virus ha fatto irruzione sulla scena. Qual è la situazione?

“La cultura e lo spettacolo sono i settori più colpiti e che più saranno messi a dura prova. D'un tratto il presente è stato stravolto. Lo stesso vale per il turismo, che in Italia può considerarsi il vero petrolio del Paese con il 13 per cento di quota del Pil, pari a 4,2 milioni di occupati. Il 2020 doveva essere l’anno della cultura e del turismo Italia-Cina e le aspettative sull’arrivo dei cinesi erano davvero alte anche da noi, in Ciociaria. Quest’anno ricorrono i 500 anni dalla morte di Raffaello e i 100 dalla nascita di Fellini. Era una grande occasione, ma ci siamo dovuti fermare nel momento in cui in provincia di Frosinone tutti gli indicatori erano in crescita rispetto al passato. E' stato giusto così, ma ora guai a non immaginare una ripartenza, soprattutto in questi ambiti”.

E come si riparte?

“Le parole d’ordine sono tre: non fermarsi, diversificare, reinventarsi. Bisogna pensare ad altri tipi di turismo rispetto a quelli tradizionali, valorizzando davvero i centri medi e piccoli. La metà dei 55 siti italiani Unesco, infatti, si trova in paesini al di sotto dei 5mila abitanti. Allo stesso modo dovremo puntare sul turismo a contatto con la natura, cioè di montagna, e sul cicloturismo tanto caro ai nordici. C'è poi il cosiddetto turismo lento e culturale, per intenderci quello di nicchia, di cui la Ciociaria è ricca: può rappresentare un punto di forza. Le fermate Tav, in quest’ottica, sono un’autentica rivoluzione per la nostra provincia”.

Quali saranno i primi passi?

“Innanzitutto far nostro il momento che viviamo, nella piena consapevolezza che passerà. Non nascondere la testa sotto la sabbia. E' indispensabile per non perdere l’entusiasmo. Per la cultura deve necessariamente iniziare una nuova fase. Naturalmente pensando a come adattare ogni singolo evento, seppur limitato in alcuni settori. In questo bisogna lavorare per agevolare il compito dei promotori culturali e degli enti locali. Incentivarli e sostenerli nell’organizzazione di quella che sarà un'estate insolita. Un compito cui non dovranno sottrarsi la Regione e il Governo per primi. Nell’attesa di capire quali saranno le regole da seguire per i prossimi mesi, bisognerà immaginare eventi diversi da quelli che abbiamo vissuto finora. Sicuramente ci saranno norme da rispettare per un po’ di tempo, ma siamo tutti consapevoli che sono indispensabili per tutelare la salute di ognuno”.

Quali sono i piani per iniziare a tradurre le intenzioni in pratica?

“Con il presidente Antonio Pompeo e con i consiglieri siamo già al lavoro. Saremo tra i primi enti a lanciare un messaggio concreto di ripartenza. Già dai prossimi giorni prenderà il via, proprio da palazzo Jacobucci, una serie di concerti, a porte chiuse, che trasmetteremo via streaming. Un tour che sarà anche un'occasione di promozione del territorio. Toccherà, infatti, le location più suggestive, come la cascata di Isola del Liri e la basilica di Canneto in Val di Comino, ma anche diversi centri del Cassinate e la zona nord della Ciociaria. Alla musica affiancheremo l’arte, il tutto nel rispetto delle normative”.

Ma c'è anche un patrimonio architettonico, culturale e naturalistico da valorizzare. Come intende farlo?

“Il web, forse più della televisione, è uno strumento indispensabile. La piazza virtuale dovrà affiancare e supportare quelle tradizionali. Stiamo immaginando un viaggio interattivo che promuova e valorizzi le nostre eccellenze: i castelli, i luoghi di culto, i musei, le biblioteche, i nostri meravigliosi borghi e i paesaggi naturalistici. Con tremila anni di storia, la Ciociaria ha tanto da raccontare. Senza dimenticare una riscoperta dei nostri figli più illustri”.

C'è un messaggio che vuole lanciare agli abitanti della Ciociaria?

“Il peggio sembra passato, dobbiamo essere positivi e ripartire più carichi di prima. L’uomo ha già conosciuto le pandemie e le ha sempre sconfitte. Tutto questo passerà e torneremo alla normalità, ma bisognerà arrivarci pronti, anche di spirito. Per questo è importante che la cultura riparta davvero e con essa la bellezza, perché aiutano anche lo spirito di ognuno di noi. E mai come adesso ne abbiamo bisogno, tutti”.




 

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