Coronavirus Frosinone, tremila multati e positivi in giro. Primo maggio, il prefetto: se nuovi contagi, fase 2 più lontana

Coronavirus Frosinone, tremila multati e positivi in giro. Primo maggio, il prefetto: se nuovi contagi, fase 2 più lontana
di Stefano De Angelis
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Domenica 26 Aprile 2020, 12:26 - Ultimo aggiornamento: 13:47


È come se fosse stato multato un paese intero di tremila anime. Il bilancio dei controlli antivirus è una fotografia sulla reazione dei ciociari alla paura seminata dal Covid. A fronte di una popolazione di circa 490mila abitanti, è emerso che una fetta, seppur minoritaria, non si è arresa all’emergenza sanitaria. Tra i denunciati della prima ora e i sanzionati (con le modifiche di fine marzo è previsto il verbale amministrativo per tutti) sono stati 2.883 i cittadini che, in un mese e mezzo, non hanno rispettato le misure per il contenimento della pandemia: gli ultimi 45 soltanto nelle scorse ore. Sono uomini e donne trovati fuori di casa, a piedi o in auto, senza un motivo ritenuto valido. Tutti, dall’11 marzo al 24 aprile, hanno incrociato sulla loro strada carabinieri e polizia cercando, invano, di spiegare necessità o esigenze.

POSITIVI IN GIRO
Nel report dell’emergenza, inoltre, figurano anche otto persone che hanno violato la quarantena obbligatoria, il divieto di allontanarsi dalla propria abitazione o dimora: erano positive al Coronavirus, ma sono state sorprese in giro. E per questo sono state denunciati. Stesso provvedimento anche per i 73 che, fermati dalle pattuglie, hanno fornito false attestazioni sui luoghi da raggiungere o, in altri casi, sull’identità personale.

LE ATTIVITÀ COMMERCIALI
Negli ultimi 44 giorni le verifiche hanno riguardato anche 28.458 attività commerciali: 27 quelle finite nell’elenco per l’iter delle chiusure provvisorie, 81 le sanzioni. L’attività di vigilanza andrà avanti anche nei prossimi giorni, in attesa delle disposizioni in chiave ripartenza, la cosiddetta fase 2, che saranno stabilite sulla base dell’andamento della pandemia.

«UN SOLO OBIETTIVO»
«Quelli sulle sanzioni registrati finora non sono dati di cui andare fieri - ha spiegato il prefetto Ignazio Portelli -. La media giornaliera è stata di circa duemila controlli e cento pattuglie in campo. Ad ogni modo c’è da sottolineare che molti cittadini, per fortuna in stragrande maggioranza, visto che quelli controllati sono stati oltre 73mila, stanno rispettando le prescrizioni. La nostra priorità è scoraggiare assembramenti e uscite inopportune per tutelare la saluta pubblica. Capisco i tanti sacrifici richiesti, ma l’obiettivo comune dev’essere uno: spezzare la catena del contagio. A volte basta una leggerezza: alcuni, infatti, dopo aver lasciato l’abitazione, si sono scoperti positivi. Tra i multati poi - aggiunge - c’è chi è stato trovato a 20 km di distanza da casa e chi ha messo scuse ridicole o imbarazzanti».

L’APPELLO
Il prefetto Portelli, in vista della festa del Primo maggio, lancia un altro appello, il più importante nel momento in cui l’indice dell’epidemia per la Ciociaria è in discesa. «Continuiamo a stare attenti, a stare a casa. È l’unica strada per uscire dall’emergenza. Il trend sta dando segnali positivi, ma l’allerta deve restare alta. Per questo anche per il ponte del Primo maggio, ormai alle porte, è fondamentale osservare le regole del distanziamento per evitare un rialzo delle infezioni e, quindi, il ritardo della seconda fase, quella della ripartenza» ha concluso il prefetto del capoluogo.

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