Frosinone, l'alta velocità in Ciociaria: dal sogno alla realtà per riaccendere lo sviluppo. La svolta di Ferentino

Frosinone, l'alta velocità in Ciociaria: dal sogno alla realtà per riaccendere lo sviluppo. La svolta di Ferentino
di Stefano De Angelis
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Venerdì 24 Aprile 2020, 11:53 - Ultimo aggiornamento: 15:43


Anni di battaglie, proteste e incontri per cercare di ridurre le distanze e i tempi. Continue invocazioni degli amministratori e il pressing asfissiante del popolo dei pendolari, arrivati perfino a vestire i panni di tecnici con uno studio presentato addietro dall’associazione “Roma-Cassino Express”. Il sogno è diventato realtà quasi all’improvviso. Ironia della sorte nel periodo post bellico più drammatico anche per la provincia, alle prese con una disoccupazione cronica e ora nel pieno dell’emergenza virus.

IL PATTO
Alle 12.57 di ieri, in Regione, è stato siglato il patto che spalanca alla Ciociaria le porte dell’agognata Tav, la linea dei treni ad alta velocità. Sarà l’unica tratta laziale fuori dalla Capitale. Si partirà in estate, tra fine giugno e inizio luglio, con due fermate: una a Frosinone e l’altra a Cassino. Il tutto in attesa di una nuova stazione, ad hoc e all’avanguardia, che stando al progetto nascerà a Ferentino: in futuro sarà il centro della mobilità su rotaie per raggiungere con collegamenti diretti le grandi città italiane, Milano, Roma, Napoli, Firenze, Bologna, Torino, Venezia, le metropoli europee. Non solo: rientrerà anche nel corridoio del trasporto merci tra l’area scandinava e quella mediterranea, fino a Bari. «Per la Ciociaria è un momento storico» ha sottolineato l’ad di Fs, il fiuggino Gianfranco Battisti. Gli ha fatto eco il governatore Nicola Zingaretti: «Per la Ciociaria e il Lazio è una rivoluzione che rimetterà in moto economia e sviluppo». Un annuncio, con tanto di piano e prospetti fotografici, che ha subito acceso l’entusiasmo, dagli amministratori agli imprenditori, che già guardano al futuro con maggiore fiducia e prospettive. Il protocollo d’intesa tra Regione e gruppo Fs italiane, che si inserisce nel piano di investimenti da oltre 18 miliardi di euro di Ferrovie per il sistema economico e turistico del Lazio, rappresenta il primo passo dell’iter progettuale.

SPERIMENTAZIONE IN ESTATE
Dall’estate, dunque, ossia tra un paio di mesi, ogni giorno una coppia di treni Frecciarossa (uno in direzione nord e un altro verso sud, una la mattina e uno il pomeriggio) farà tappa nelle stazioni del capoluogo e della città martire, percorrendo la tratta tradizionale della Roma-Cassino dopo aver lasciato la direttrice veloce con una deviazione. Sarà una sperimentazione. In sostanza da Frosinone si arriverà nella Capitale in 41’, da Cassino in un’ora e dieci minuti, mentre da Cassino a Napoli ci vorranno 40’, con un abbattimento notevole degli attuali tempi di percorrenza: basti pensare che alcuni convogli regionali per coprire la distanza tra lo scalo di piazzale Kambo e Termini impiegano anche un’ora e mezzo.

LA SVOLTA DI FERENTINO
Ma il piano, ambizioso e proiettato a cambiare le sorti dell’intera Ciociaria, è quello della nuova stazione di Ferentino. Come spiegato dall’ad di Fs da uno studio è emerso che la soluzione migliore per realizzarla è un’area che dista 800 metri dal nuovo casello autostradale. Un sito comunque a ridosso della parte Nord del capoluogo, a circa un chilometro dal confine con l’area industriale. «Qui - ha spiegato Battisti - ci sono le condizioni infrastrutturali per creare due ali di supporto, cosa difficile da fare in altri punti del tracciato. Con il casello, inoltre, c’è anche l’accesso al polo industriale, facilmente raggiungibile anche da Cassino». Poi ha aggiunto: «Ciò permetterebbe di intercettare, con uno scalo passante, sul modello Reggio Emilia, un potenziale bacino di un milione di passeggeri e varrà un punto di Pil, tra i 5.000 e i 7.000 nuovi addetti. E’ un evento storico per una provincia che da 15 anni attende l’alta velocità e l’inserimento in un contesto logistico di crescita economica. Cambia l’assetto, c’è una prospettiva di rilancio per creare le condizioni di un nuovo sviluppo. Significa, in sostanza, estendere l’area territoriale di Roma: arrivare a Frosinone in 40’ genererà una nuova forma di pendolarismo che permetterà anche la crescita del valore immobiliare, oltre che vantaggi per le località a forte vocazione turistica. Per la Ciociaria è una grande occasione» ha concluso Battisti.

ZINGARETTI
Soddisfazione è stata espressa anche dal governatore Zingaretti: «È il primo grande investimento infrastrutturale strategico da 18 miliardi di euro ai tempi del Covid.

Questo accordo interviene sul cuore del problema italiano: come riaccendere lo sviluppo. Questo annuncio dà grande impulso a un territorio dove insistono comparti industriali rilevanti. Lo si inserisce in un asse di mobilità strategico, restituendo così centralità. Dedico questa innovazione ai giovani, alle nuove generazioni, ai cittadini che hanno dovuto lasciare la loro terra per andare a lavorare a Roma o in altre città: non bisognerà più abbandonarla».

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