Capretta seviziata, chiusa l'inchiesta: 7 giovani indagati per uccisione di animali e istigazione a delinquere

I fatti ad agosto in un agriturismo di Anagni

Capretta seviziata, chiusa l'inchiesta: 7 giovani indagati per uccisione di animali e istigazione a delinquere
di Marina Mingarelli
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Giovedì 16 Novembre 2023, 08:35 - Ultimo aggiornamento: 08:46

Capretta uccisa in un agriturismo di Anagni mentre era in corso una festa di compleanno, chiuse le indagini. Sette i giovani, tra i 18 e i 20 anni, che rischiano il processo persone. Si tratta di sei maggiorenni e di un ragazzo di 16 anni di Fiuggi per il quale procede separatamente il tribunale dei Minorenni di Roma. A quest’ultimo e ad un 20enne di Anagni è contestata il reato di uccisione di animali. A tutti gli altri l’istigazione a delinquere.

I fatti risalgono al 27 agosto scorso. In un agriturismo di Anagni, dove era in corso una festa di compleanno di una ragazza amica degli indagati, una capra è stata presa a calci e fatta oggetto di altre sevizie. I maltrattamenti sono stati ripresi con un telefono cellulare e un paio di video sono finiti sui social. Dalla pubblicazione dei filmati è partita l’inchiesta.

Secondo la ricostruzione fatta dalla Procura nell’atto di conclusione delle indagini ad infierire prima sull’animale sarebbe il 16enne di Fiuggi. Quest’ultimo avrebbe colpito la bestiola sferrandole dei calci violenti. Successivamente il minorenne e un 20enne di Anagni avrebbero caricato la capretta su una carriola e poi lanciata nel vuoto dietro ad un muretto. Per quanto riguarda invece gli altri indagati, che risiedono tra Anagni e Fiuggi, sono accusati di aver istigato ed incitato pubblicamente il minorenne a seviziare l’animale. Secondo gli elementi raccolti dagli investigatori della procura mentre il 16enne continuava a prendere a calci la capretta, uno degli amici urlava: «Rifallo, rifallo forte…».

Il tutto sarebbe avvenuto mentre un altro del gruppo riprendeva con il cellulare quella scena di violenza. Le sequenze del video sarebbero inequivocabili.

Adesso gli avvocati di fiducia Giampiero Vellucci, Antonella Sforza, Daniele Natalia, Pietro Polidori, Filippo Misserville e Francesca Ruggeri avranno venti giorni di tempo per presentare le loro memorie difensive e chiedere eventualmente. Adesso i legali difensori avranno la possibilità di avere accesso agli atti e conoscere i reali motivi che hanno portato la Procura ad iscrivere sul registro degli indagati i loro assistiti.

L’IPOTESI: FORSE L'ANIMALE ERA GIA' MORTO

Intanto però è spuntata un’altra ipotesi, vale a dire che la capretta fosse già morta prima di essere presa a calci. Se la circostanza fosse supportata da riscontri certi, la posizione degli indagati potrebbe alleggerirsi in quanto verrebbe meno il reato principale, quello di uccisione di animali. A supporto di questa versione, ripetuta sin dall’inizio dagli indagati, vi sarebbero alcuni testimoni, altri clienti dell’agriturismo di Anagni che avrebbero visto la capretta morta prima dell’orario in cui sono avvenuti i maltrattamenti. La Procura, oltre a sequestrare i telefonini agli indagati, ha incaricato i carabinieri della compagnia di Anagni di effettuare un sopralluogo nell’agriturismo proprio per stabilire l’esatta posizione che aveva assunto quel giorno ogni singolo indagato.

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