Frosinone, campi da padel anche in un ex capannone industriale. Il Comune: «Impianto abusivo, va demolito»

Frosinone, campi da padel anche in un ex capannone industriale. Il Comune: «Impianto abusivo, va demolito»
di Pierfederico Pernarella
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Venerdì 26 Febbraio 2021, 10:25

Il padel è diventato lo sport del momento, a causa anche le restrizioni anti-Covid che hanno fermato tante altre discipline. Inventato in America Latina come una derivazione del tennis (si gioca in coppia e con l'uso delle pareti in vetro che delimitano il campo), negli ultimi anni sta spopolando anche in Europa. I campi stanno spuntando come funghi un po' ovunque. E a Frosinone hanno trovato posto persino nelle fabbriche dismesse, in piena zona industriale.

L'impianto è sorto nei pressi del casello autostradale, all'interno di un capannone in passato di proprietà di una società che si occupava di cassonetti per la raccolta rifiuti. Sono stati realizzati cinque campi. Ma in questo caso, invece delle palline, stanno volando le carte bollate.

Il contenzioso

La struttura è stata sequestrata dall'autorità giudiziaria perché sarebbe stata costruita senza il legittimo titolo edilizio. E lo scorso dicembre il dirigente del settore Pianificazione territoriale del Comune capoluogo, l'architetto Elio Noce, ha firmato un'ordinanza in cui ha disposto la sospensione dei lavori e il ripristino dei luoghi, ossia la demolizione dei cinque campi e delle opere accessorie che erano in corso di realizzazione.
Il titolare del centro padel ha impugnato il provvedimento del Comune davanti al Tar di Latina per chiederne l'annullamento.

L'ente municipale, convinto delle proprie ragioni, fa sapere che intende costituirsi in giudizio contro il ricorso.

Stando alle contestazioni mosse dall'ufficio tecnico, il piano regolatore del Consorzio industriale Asi, nella cui area il centro padel ricade, non prevede che all'interno di fabbricati esistenti possano essere costruiti o installati strutture sportive e quindi dei campi da padel.
«La questione urbanistica - commentano dal Comune - è stata rimessa all'apprezzamento dei giudici amministrativi di Latina, che sono chiamati a pronunciarsi su un caso che potrà costituire un elemento di ulteriore chiarezza, in ordine alle attività consentite nell'area industriale del distretto del Frusinate».

Il piano di De Angelis per i siti industriali dismessi

Il caso dei campi da padel emerge proprio nei giorni in cui il presidente del Consorzio Asi, Francesco De Angelis, annuncia un piano di reindustrializzazione dei siti dismessi.
Il modello di partenza, spiega De Angelis, è quanto fatto con il sito dell'ex Videocon di Anagni: acquisito dall'Asi è stato rivenduto al migliore offerente attraverso un bando. «Ora è in corso la ristrutturazione e presto torneranno lavoro, produzione e occupazione. Lo faremo per altri siti», assicura il presidente dell'Asi.

La strada da percorrere, prosegue De Angelis, è quella tracciata da una legge (la 448 del 1998, articolo 63), «in cui è specificato che un sito abbandonato da oltre cinque anni e che abbia ricevuto, nel corso della sua storia, un finanziamento pubblico superiore al valore attuale dello stesso sito, può essere acquisito dal Consorzio a costo zero».

De Angelis, che è anche commissario per il costituendo Consorzio Unico del Lazio, fa sapere che si «lavorando ad una mappa dei siti dismessi che insistono sull'intero territorio regionale. Li individueremo uno ad uno con l'obiettivo di far tornare la luce, la produzione ed il lavoro. Un sito abbandonato rappresenta il simbolo di un degrado che non possiamo più tollerare. Ecco perché questa è una battaglia che faremo e che stiamo già facendo».
 

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