Birrificio fondato durante la pandemia di Covid, ora è un'avviata attività

Birrificio fondato durante la pandemia di Covid, ora è un'avviata attività
di Marco Barzelli
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Mercoledì 31 Maggio 2023, 08:54 - Ultimo aggiornamento: 15:01

 

La "Legio", prodotta dal birrificio Tsunami di Ceccano, è risultata tra le tredici migliori eccellenze birrarie premiate dalla Camera di commercio delle province di Frosinone e Latina. La scura "robust porter" si è classificata terza nella categoria delle birre strong del Basso Lazio. Tsunami, inoltre, è ormai nella rete degli oltre cinquanta birrifici e "beer firm" coinvolti dagli enti camerali di Ciociaria-Pontino e Umbria in molto più di un concorso: un progetto di turismo brassicolo improntato al modello oleario. Il birrificio è stato fondato quasi tre anni fa dai ceccanesi Domenico Iorfida, Marco e Paolo Stirpe e Diego Fiacco. Non per niente Tsunami, producendone ad oggi quattordici tipologie, si propone come «un'onda anomala di birra». Quest'anno si prevede un aumento di produzione del 25%, arrivando a mille ettolitri di birra all'anno, per consolidare le vendite anche oltre i confini regionali. Risalgono a quasi vent'anni fa le prime sperimentazioni dei gemelli Marco e Paolo Stirpe nel garage sotto casa, nella parte bassa della città.
Domenico Iorfida si unì sin dalle prime cotte, ma ben presto il trio si trasferì in una casetta in campagna. Nella contrada del Fiano l'abitazione fu recuperata e utilizzata per fare la birra. A ruota, ormai quindici anni fa, l'acquisto del primo impianto pilota professionale da parte degli Stirpe. Si raggiungeva così una produzione di cinquanta litri. Nel mentre il trio partecipava a vari incontri, seminari e concorsi di homebrewing (birrificazione domestica) in giro per l'Italia.
Nel 2011, visto che ormai si birrificava ogni fine settimana, fu costituita la prima società produttrice: "Cerevisia Vetus". Dall'anno seguente la produzione con il marchio e l'apertura dell'omonima birreria lungo viale Fabrateria Vetus, dedicata all'antica Ceccano, legata nel nome all'universo della birra.
A suo tempo fu una delle prime "beer firm" accreditate a livello nazionale, ricorrendo alla produzione negli impianti altrui. Inizialmente era quella l'attività primaria, salvo poi diventare corollario di una locanda in cui spillare anche le proprie birre. «Era necessario un investimento importante per aprire un nostro impianto di produzione, al di là delle nostre disponibilità - spiega Domenico Iorfida -. Nella speranza che si potesse realizzare, abbiamo continuato a produrre, anche se su scala più ridotta, grazie alle economie investite sul pub».
Il progetto del birrificio Tsunami sarebbe poi partito ufficialmente nel 2018. «Lo abbiamo vagliato assieme alla nostra banca, che ci ha permesso di fare una nuova pianificazione per l'apertura del birrificio - racconta Iorfida -. Abbiamo ottenuto l'autorizzazione a fine giugno 2020, ma per la produzione dal seguente mese di agosto. Purtroppo l'apertura è slittata di otto mesi perché, una volta sopraggiunto il Covid, l'Agenzia delle dogane ci ha fatto aspettare un po' più di tempo».
Il birrificio poi è rimasto aperto per appena due mesi per via del secondo lockdown. «È stata un'esperienza abbastanza tronca, da questo punto di vista - dice a riguardo il cofondatore - ma nel 2021 abbiamo iniziato ad avere un ritmo più continuo, soprattutto dal secondo trimestre in poi».
Nel 2022, poi, la possibilità di partecipare a numerosi eventi esterni anche al di fuori del Lazio. «Abbiamo aumentato la cantina, ossia la capacità produttiva totale, e acquistato una linea automatizzata di imbottigliamento - dice, rispetto all'anno scorso, Iorfida -. Questo ci ha permesso di aprirci a mercati diversi e garantire un più elevato standard qualitativo medio delle nostre birre in bottiglia». Tsunami, però, è in continua evoluzione: «Siamo in attesa di una nuova tecnologia per la carbonazione forzata e la realizzazione delle birre in lattina a partire dalla fine dell'estate».
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