Abiti realizzati con materiali di scarto, gli studenti diventano stilisti ambientali

Abiti realizzati con materiali di scarto, gli studenti diventano stilisti ambientali
di Paolo Carnevale
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Lunedì 12 Giugno 2023, 08:45 - Ultimo aggiornamento: 12:35

Realizzare vestiti di pregio utilizzando materiali di scarto come plastica ottenuta dalle vecchie bottiglie, cartapesta ed altro materiale riciclabile. Un modo per mettere insieme moda di livello ed impegno per la sostenibilità ambientale. È il cuore del progetto "Junk Kouture", che a livello internazionale ha coinvolto nel corso dell'ultimo anno centinaia di scuole di tutto il mondo e che vedrà la premiazione del vincitore il prossimo 12 ottobre a Wembley, a Londra. A quel progetto hanno partecipato quest'anno, arrivando in posizione importante nelle selezioni nazionali, alcuni studenti di Anagni che frequentano il Liceo Artistico "Colacicchi", sezione design e moda. La scuola, che da qualche anno fa parte della struttura più grande dell'IIS Marconi, ha aderito con entusiasmo al progetto. Gli studenti partecipanti sono stati coordinati dalla professoressa Luigia Missori.

«Abbiamo aderito con entusiasmo a questo progetto, che ci è stato segnalato nei primi mesi dell'ultimo anno scolastico - spiega la prof - stimolati anche dalla nostra dirigente Marilena Ciprani.

Ci siamo subito messi all'opera immaginando di creare una serie di vestiti ispirati a favole famose. Per cui per esempio ci siamo ispirati a grandi storie come Cenerentola. Il lavoro importante è stato quello dei ragazzi; che hanno disegnato e poi ottenuto vestiti utilizzando materiali di scarto come appunto bottiglie di plastica, cartapesta e tessuti di scarto». La prima fase della selezione gli studenti anagnini l'hanno superata brillantemente. Purtroppo non sono riusciti a classificarsi nella finalissima italiana, che ha visto soltanto 10 scuole arrivare fino in fondo. «Probabilmente ci ha penalizzato - prosegue professoressa Missori - il fatto che abbiamo pensato ad alcune favole mentre invece, come abbiamo capito poi, andava forse messo maggiormente in evidenza il concetto di denuncia dei rischi per l'ambiente. Il prossimo anno, perché sicuramente parteciperemo ancora, ne terremo conto. La cosa importante è stata l'esperienza che i ragazzi hanno fatto».

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