Ambasciatore della cucina ciociara, premiato lo chef Tassa: «Noi mi faccio influenzare dalle mode»

Ambasciatore della cucina ciociara, premiato lo chef Tassa: «Noi mi faccio influenzare dalle mode»
di Annalisa Maggi
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Domenica 3 Dicembre 2023, 08:57 - Ultimo aggiornamento: 4 Dicembre, 07:18

Nuovo riconoscimento del Gambero Rosso al "cuciniere" Salvatore Tassa. Venerdì scorso è stata distribuita in libreria la Guida 2024 del Gambero Rosso, giunta alla 34esima edizione, con il meglio di Roma e del Lazio. Nella nuova pubblicazione gastronomica, che segnala mille indirizzi con 162 nuovi ingressi, sono stati inseriti tanti premi speciali: Novità dell'anno, Valorizzazione del territorio, Ambasciatori Fondazione Gambero Rosso e Campioni della tradizione.

Il Premio Speciale Valorizzazione Del Territorio è assegnato a Nù Trattoria Italiana dal 1960 ad Acuto premiando, ancora una volta, l'impegno e il lavoro di ricerca di Salvatore Tassa il cuciniere delle Colline Ciociare, come ama essere definito.

Nu' Trattoria Italiana dal 1960 si trova al pianterreno del pluripremiato ristorante stellato ed è dedicata alla cucina tradizionale. Ancora un premio, dunque, e stavolta proprio dedicato alla valorizzazione del territorio, campo che vede impegnato da sempre Tassa nel proporre una cucina sottratta alle mode per farne un baluardo della Ciociaria, anzi dell'atteggiamento del ciociaro davanti ai fornelli.

«Questo premio mi fa piacere in modo particolare perché è il riconoscimento di un lavoro di quarant'anni - racconta Tassa - Da quando ho cominciato non ho mai smesso di credere nel territorio e in funzione di esso. È l'inizio del coronamento di una mentalità che mi fa credere ancor più nel territorio che è ancora tutto da sviluppare».

Tassa ci spiega cosa intende lui per territorio. «Io lo vedo sia dal punto di vista topografico che della tradizione. Insomma, un territorio va interpretato, è un veicolo formidabile di cultura". Cucina ciociara e cucinare alla ciociara per il pensatore prima che cuciniere Salvatore Tassa sono due cose distinte: «La differenza si fa con la conoscenza e con l'appartenenza al territorio. Un conto è parlare di cucina ciociara che identifica alcuni prodotti e ricette, un altro è cucinare alla ciociara. Io interpreto il futuro con i piedi ben piantati alle radici che mi danno la capacità di conoscenza e di approcciare il nuovo. Cucino con il mio carattere non ho mai ceduto a influenze esterne e la mia "ciociarità" nel tempo ha definito un modo di cucinare ben preciso e riconoscibile. Non mi piego ai gusti, sono ciociaro, sono ernico, i ciociari sono così».

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