G7, Meloni unica donna tra i 'Grandi'. Hiroshima blindata per accogliere i leader

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Giorgia Meloni sarà la quinta donna premier a partecipare a un G7, il summit che sta per aprire i battenti in un Hiroshima blindatissima per l'arrivo dei 'Grandì della terra. I precedenti sono la Germania con Angela Merkel, il Canada con Kim Campbell nel 1993, il Regno Unito con Margaret Thatcher e Theresa May. Liz Truss, con il suo mandato lampo, non ha fatto in tempo a partecipare a nessun G7, mentre Stati Uniti e Francia non hanno mai avuto presidenti donne. Nonostante si intraveda una progressione nella partecipazione politica delle donne nei paesi sviluppati, all'interno del G7 sono solo quattro dunque le donne leader che hanno finora partecipato ai vertici dal 1975. Il primo ministro italiano Meloni, arrivata a Hiroshima nella notte, sarà l'unica presenza femminile tra i G7 del Summit di Hiroshima: un segnale che anche nei paesi avanzati le donne hanno ancora molta strada da fare per raggiungere i vertici del mondo politico. Al vertice del G7 tenutosi a Ellmau, nel sud della Germania, nel giugno dello scorso anno, tante le critiche per l'assenza di donne, con commenti ai vetriolo sui social network per la foto commemorativa che ritraeva solo leader uomini. Il vertice, iniziato nel 1975 allo Chateau de Rambouillet nella periferia di Parigi con soli sei paesi, è cresciuto a otto membri dopo l'aggiunta del Canada l'anno successivo. Nel 1979, il primo ministro britannico Margaret Thatcher divenne la prima donna leader del G7 a partecipare al vertice di Tokyo. Poi seguirono il cancelliere canadese Campbell, quello tedesco Angela Merkel e il britannico Theresa May. L'anno precedente il vertice del G7 di Elmau la Merkel si è dimessa dopo 16 anni di guida della Germania: con la nomina del cancelliere Olaf Scholz come suo successore, i leader del G7 erano ancora una volta solo uomini. Tuttavia, è consuetudine che il Presidente dell'Unione europea (UE) e il Presidente della Commissione europea partecipino al G7: a Hiroshima ci sarà anche Ursula von der Leyen.