Maria Latella

Donne di potere, il poker mancato nei vertici Ue: Donohoe presidente a sorpresa dell'Eurogruppo

Donne di potere, il poker mancato nei vertici Ue: Donohoe presidente a sorpresa dell'Eurogruppo
di Maria Latella
4 Minuti di Lettura
Venerdì 10 Luglio 2020, 07:19
Una «bravissima». Una «pazzescamente ispirante», secondo gli uomini che hanno lavorato con lei. «Una che studia tantissimo». Si chiama Nadia Calvino e poteva essere la quarta del poker di donne che hanno potere, vero potere, alla Ue. Invece no. Il nuovo presidente dell'Eurogruppo sarà l'irlandese Paschal Donohoe che va ad aggiungersi a David Sassoli, presidente del Parlamento Ue e a Charles Michel, presidente del Consiglio europeo. Tre a tre e palla al centro se si dovesse guardare alla parità di genere.

Dopo Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea, Christine Lagarde alla guida della Bce, Kristalina Georgieva al Fondo monetario internazionale, sembrava che anche la guida del coordinamento di tutti i ministri europei dell'economia potesse essere affidata a una donna: a Nadia Maria Calviño Santamaria, 52 anni, ministro dell'Economia del governo di Pedro Sanchez. Non è andata così, per l'opposizione dei Paesi dell'Est e del Nord, i cosiddetti frugali.

Italia, Francia e Spagna sostenevano la Calvino. Ma i paesi dell'Est e i nordici non si sono fidati di una europea del sud. Con quel curriculum poi.

Il curriculum di Nadia Calvino era in effetti difficile da battere. È laureata in economia e anche in giurisprudenza, ha lavorato al ministero dell'economia di Madrid e poi a Bruxelles dove notoriamente i governi spagnoli inviano i funzionari migliori mentre noi italiani per decenni (ora non più) abbiamo lottato per sistemare i nostri in qualche ben remunerato posto da usciere. Nadia Calvino e' stata direttrice del bilancio e professore all'Università complutense di Madrid. Parla spagnolo, inglese, francese e tedesco. Ama cucinare e andare al cinema e nonostante tutte le lauree e la carriera è pure riuscita a fare quattro figli. Non batte la von der Leyen, laureata in medicina che di figli ne ha sette, ma se a Bruxelles decidessero finalmente una politica europea per la famiglia, almeno saprebbero da dove partire.

Il curriculum dell'irlandese che l'ha battuta è altrettanto ricco, ma in maniera diversa. Laureato al Trinity College di Dublino, dopo un'esperienza come manager di Procter & Gamble, Paschal Donohoe ha cominciato a fare politica e non ha più smesso. Varie volte ministro, ha un percorso di governo, in questo simile alla Calvino, ma non è un accademico. È un politico diciamo di carriera. La sconfitta Calvino lo batte sul numero dei figli (quattro lei, due lui) e sulla dimestichezza con le lingue straniere, quattro lei, quanto a lui Wikipedia non lo precisa.
I Paesi del Nord e quelli dell'Est non l'hanno votata, si dice, perché era la candidata di quelli del Sud. Fosse così, hanno perso un'occasione.

Perché il poker di donne sarebbe stato un segnale forte inviato al resto del mondo: l'Europa cambia e lo fa affidandosi alle candidate migliori, si è scelto il merito senza stare troppo a pensare alle questioni di genere.

Forse il messaggio non sarebbe piaciuto ai non pochi leader machi o machisti in giro per il mondo, ma ai loro elettori e sudditi avrebbe ricordato che un'Europa, oggi a Bruxelles, Berlino e Francoforte guidata da donne, e' anche il continente dove, almeno per ora, la pandemia da Covid-19 è stata contenuta, è il continente che difende i diritti e il Welfare, a cominciare dalla sanità pubblica, e' il continente che ha assicurato dal dopoguerra ad oggi un buon tenore di vita ai suoi cittadini.

Certo, è anche il continente che cresce economicamente meno degli Stati Uniti e della Cina. Ma lEuropa che nel 2008 non comprese e non seppe affrontare velocemente la crisi finanziaria partita dagli Stati Uniti era guidata da uomini. Non si rivelarono né rapidi né lungimiranti.

In più, come disse una del poker, Christine Lagarde, «se Lehman Brothers si fosse chiamata Lehman Sisters le cose sarebbero forse andate diversamente». Non avremo mai la controprova ma anche dalle parti di Wall Street oggi si condanna l'eccesso di testosterone.
E poi, l'Europa cauta e immobile degli ultimi anni pare desiderosa di cambiare, di decidere, agire, fare presto. Così dicono Angela, Ursula, Christine e sembrano voler remare tutte nella stessa direzione

Pure della mancata presidente dell'Eurogruppo si dice sia tutt'altro che una paciosa economista old style. Carattere forte, personalità trascinante, una che studia tantissimo dice chi ha lavorato con Nadia Calvino.

Ecco, non sarà questo il segreto delle Ursula, delle Christine, delle Nadie? Non sarà che hanno imparato da piccole a sudarsi i buoni voti, le promozioni, i successi mentre i compagni di scuola, i colleghi, gli avvocati al testosterone erano abituati a contare sulla solidarietà di branco?

Equilibri tra nord e sud, solidarietà tra Paesi che, come Irlanda e Olanda, condividono privilegi fiscali hanno affossato la candidatura spagnola. Siamo ottimisti, prendiamola solo come un'occasione mancata.
© RIPRODUZIONE RISERVATA