"Tutti i leader – ha aggiunto Michel – sono determinati a lavorare insieme su questo tema, che ha un enorme impatto per le famiglie e per le imprese. La mia impressione è che gli argomenti in discussione erano estremamente difficili per il dibattito di questa sera".
Riguardo al funzionamento del mercato elettrico Francia, Spagna e Italia sostengono che andrebbe cambiata la dinamica della formazione dei prezzi basata sul prezzo marginale del gas, mentre la Germania e i Paesi nordici si oppongono.
Al centro del dibattito anche il tema della classificazione degli investimenti verdi con diversi Paesi che sostengono la necessità di considerare "sostenibili" il nucleare o il gas. "Già da tempo la Germania ha preso la decisione che l'energia nucleare non prenderà parte alla transizione energetica" ha affermato il cancelliere tedesco Olaf Scholz spiegando la diversa visione rispetto alla Francia che non intende rinunciarvi. L'Italia punta, invece, ad ottenere che il gas venga considerata una fonte utilizzabile durante la transizione verde.
Sul fronte degli ETS, altra questione divisiva, i Paesi dell'Est, Polonia in testa, accusano il sistema di essere non solo soggetto a speculazioni eccessive, ma anche di creare difficoltà improprie al sistema economico, specie nella prospettiva degli interventi che dovranno essere fatti per la lotta ai cambiamenti climatici.
(Foto: © European Union, 2004-2019)
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